Delia

Viaggiando tra le stelle

3ª fase - La Rete

1 - Cielo e Terra

8-4-2022

Mi centro nel mio "IO SONO" e mi "arrampico" su per il filo di luce che mi connette con la parte di me che ho lasciato sulla Rete di Luce a continuare a operare.
Provo gioia, mi faccio "spingere su" dalla gioia.
Sento che questo è il compito più importante.

Salgo alla Rete e mi unifico con la parte di me lasciata lì.
Attraverso i fili energetici della Rete mi connetto con tutti gli altri presenti e lascio che l'energia mi attraversi e mi renda UNO con tutti, UNO e basta.
Poi mi unisco all'operato dell'UNO per far scendere le energie di Luce-Amore sulla Terra.

Una grande gioia mi attraversa, la gioia di sentirmi UNO con la moltitudine di Fratelli e Sorelle di Luce tutti intorno a me, così oltre alla Luce e all'Amore posso far scendere sulla terra anche la Gioia, la gioia di sentirmi canale del Divino, operatrice sacra del Regno in Terra: QUESTO E' LO SCOPO!

Mi sento come dentro a un abbraccio infinito, e faccio scendere verso la Terra la dolcezza e l'intensità di questo abbraccio divino... portando tutta la mia attenzione al fluire delle energie giù, dalle Rete verso la Terra. Le osservo scendere, come una pioggia (non bagnata) irradiante e illuminante.
Le osservo posarsi sul terreno e rinvigorirlo, risanarlo, scendere in profondità e poi risalire come una bruma, questa volta sana e vitale, che rinforza la vegetazione rendendola più brillante e "corposa".
Percepisco anche la piccola vita animale del sottobosco che si riattiva, si "dà una mossa", e sento dalla Terra uscire una specie di sospiro di sollievo, un "E' proprio questo quello di cui ho bisogno. Ancora... Ancora!"

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Mi rendo conto di colpo che, non so come, dalla Rete sono scesa sulla Terra, dove sto camminando in mezzo alla natura, in un bosco, e irradio attorno a me.
Forse è questo il senso del collegamento delle precedenti due esperienze, la 12ª e la 13ª: giù e su, terra e cielo.
Forse è questa la cosa da fare: irradiare dall'alto, dalla Rete, insieme agli Altri, e alternativamente scendere a terra e continuare a irradiare dal basso, da vicino.

Mi sdraio sul terreno, a pancia in giù, con le braccia allargate, in un contatto di abbraccio totale con la Madre Terra, con la quale mi fondo. Sento il mio cuore battere all'unisono con il suo. Sì, anche la Terra ha un cuore: bisogna fare molto silenzio e molta attenzione per poterlo sentire.
Sento l'amore della Terra che mi avvolge. Respiro con la Terra.
Grazie! Ma chi sta ringraziando? Io o Lei? Tutte e due.
E questa gratitudine reciproca rinforza l'unità che già percepivo.

Siamo Uno, siamo sempre state Uno: io sono composta dai suoi elementi, e Lei ha in me una propaggine che, muovendosi, fa esperienze e la arricchisce su tutti i livelli. Questa è la realtà del nostro rapporto con la Terra.
Non rispettandola, danneggiandola, non rispettiamo e danneggiamo noi stessi.
I nativi lo sanno, da sempre, è l'uomo civilizzato che se lo è dimenticato!
"E tu cerca di ricordarglielo!"

A questo punto mi succede una cosa buffa, che non mi è mai capitata in tanti anni di meditazioni varie: il mio corpo prova il bisogno urgente di andare in bagno, e mi richiama bruscamente alla "realtà ordinaria", obbligandomi ad abbandonare tutto e a correre...

Beh, anche questo è parte della natura umana!

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2 - Sulla Rete

9-4-2022

Mi centro nel mio "IO SONO" e salgo su per il filo luminoso che mi connette alla parte di me "parcheggiata" sulla Rete.
Le entro dentro da sotto, come se mi infilassi un vestito: è un po' più grande di me e un po' più "sottile" e lieve della parte con la quale mi sto spostando.

Ho bisogno di capire, di com-prendere (*).

La risposta che mi viene dal mio profondo è che mentre la mia personalità (corpo fisico-eterico, emozionale e mentale inferiore) rimane in stato di semi-veglia nella mia stanza, quello che si sposta è il Mentale Superiore (Corpo dell'Anima o Corpo di Luce). Quello in cui "entro", fermo sulla Rete è il mio Corpo Buddhico, a cui ho accesso solo in casi particolari, come questo, che è collegato al Corpo Buddhico di Amore Incondizionato di tutti gli altri partecipanti, con i quali forma una Unità di Amore Incondizionato, messo in attività dalla Volontà Superiore che lo anima.

Mi piace molto questa spiegazione, e spero proprio che sia quella giusta.

Lascio scivolare via il pensiero, se pur del Mentale Superiore, e mi lascio fondere nell'Unità, dove il mio piccolo "io" sparisce, e divento parte consapevole e attiva di un qualcosa di immenso, amorevole, potente...

E' vero, non si può, per legge cosmica, interferire con il libero arbitrio degli esseri umani, ma si può diffondere amore nella speranza che tocchi i cuori e che illumini le menti, aprendo la visione illuminata. E così tutti insieme come un unico essere facciamo scendere sulla Terra, sull'umanità della Terra, bagliori di visione all'interno di una "pioggia d'amore".

L'obiettivo oggi è la mente e il cuore di tutti gli umani pronti alla trasformazione, al balzo evolutivo. E vediamo che qua e là qualcuno risponde: ha come uno "scossone" di risveglio, è come se gli si accendesse una lampadina nella testa, lampadina che già c'era, ma spenta, perché nessuno fino ad ora aveva attaccato la presa di corrente.

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E questa lampadina accesa cambia il corso dei pensieri, e di riflesso anche delle emozioni, cambia la visione della vita.
Avere o Essere? Accumulare tesori sulla terra o nel "Regno dei Cieli" dentro al cuore e la mente illuminata?
Qualcuno comprende e decide di cambiare rotta alla propria vita. Qualcun altro mette da parte: "Ci penserò poi, un'altra volta", e spegne la lampadina.

Ma per ognuno che si risveglia c'è veramente "festa nei cieli"! Tra di noi tutti passa una specie di brivido di gioia... un attimo, poi riprendiamo il nostro compito: sappiamo bene che il "crogiolarsi negli allori" è molto pericoloso, è deviante. Torniamo velocemente alla semplicità della nostra opera... in modo angelico, cioè non aspettandoci risultati o riscontri, entrando in un certo qual modo nella "Volontà Incondizionata": Corpo Atmico, il massimo livello al quale la maggior parte di noi può avere accesso (momentaneo!).
Ed è tantissimo, più di quanto potremmo desiderare!

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Percepiamo le benedizioni dei Piani Superiori scendere su di noi, compenetrarci e rafforzarci a tutti i livelli.
Rimaniamo per un po' tutti insieme a ricevere questa "pioggia" di benedizioni che ci rende sempre più consapevoli e gioiosi.

Poi pian piano mi sento scivolare via dal mio Corpo Buddhico e scendo dolcemente, seguendo il filo di luce che mi connette al mio corpo fisico che lentamente ri-attivo al movimento e alle mie attività quotidiane.

Mi rendo conto di non aver incontrato Helios, la mia guida; sono sicura che c'era, ma dove? Non ha importanza, eravamo entrambi parte dell'Unità sulla Rete!
Ringrazio la Vita e il Divino che mi offre la possibilità di fare queste esperienze di servizio/crescita interiore.
E porto la mia attenzione alle piantine grasse sul davanzale della mia finestra, alle quali faccio un po' di manutenzione, liberandole dalle foglie secche o che si stanno essiccando.

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(*) Se qualcuno che ne sa più di me mi offre qualche altra spiegazione possibile rispetto a quella che mi sto dando io, ne terrò conto, ci rifletterò...
E grazie fin da ora!...

3 - Messaggio dai Piani Alti

10-4-2022

Mi centro nel mio "IO SONO" e "salgo" alla Rete. Ogni volta che ripeto il mantra "salgo" di un gradino, e via via i gradini diventano più alti, così faccio balzi sempre più ampi.

Arrivo alla Rete e mi fondo con la mia parte rimasta lì, che oggi vedo particolarmente luminosa. A dire il vero tutta la Rete e tutti i presenti, tutto mi sembra più luminoso, come se il tutto avesse fatto un "passaggio".

Si sta combattendo una battaglia contro le forze oscure e se si vuole avere la meglio bisogna attingere al massimo della propria luce, sapendo da sempre che la luce vince le tenebre: la luce illumina, la tenebra se non vuole venire illuminata o si ritira o si deve riparare dietro a una barriera impenetrabile.

Mi connetto con la Rete, irradiando e ricevendo luce orizzontalmente in tutte e da tutte le direzioni, poi, come fanno tutti gli altri, comincio a far scendere fiotti di luce/amore verso la Terra, cercando di inviarli nei punti più oscuri e tormentati.
Sento che sto irradiando verso l'Africa, ma qualcosa non va: in una zona c'è come una cappa impenetrabile sulla quale il mio raggio scivola via.

Chiedo aiuto ai Piani Alti. E da lì mi arriva un messaggio.

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"Non ti ostinare là dove non sono ancora pronti: ogni processo ha i suoi tempi.
Quello che percepisci come oscurità ribelle è un lavorìo profondo della materia che deve partorire sé stessa alla luce, una materia che deve spiritualizzarsi. Ma per farlo deve condurre una dura battaglia "intestina".
Tutto ciò è in analogia con il vostro processo di digestione, per il quale ci vuole un certo tempo ogni volta, prima che la materia ingerita venga trasformata in energia vitale, e devono anche essere eliminate le scorie.
Allo stesso modo ci vuole del tempo, enormemente maggiore, per il "processo digestivo" globale.
E' importante mantenere viva e forte la luce, così come nel processo di digestione è importante che il corpo sia sano, ma se cercate di fermare di colpo il lavoro di quelle che chiamate "forze oscure" tutto il processo evolutivo si ferma.
Dovete semplicemente mandare loro amore, accettarle per quella che è la loro funzione nel processo globale, non combatterle, ma avvolgerle di luce e di amore, perché possano svolgere il loro compito senza esacerbarsi nella lotta e senza eccedere.
Le due polarità, luce e ombra, positivo e negativo, sono necessarie entrambe perché la dinamica evolutiva continui fino al suo compimento finale, perché questa dinamica (armonia attraverso il conflitto*) in corso sulla Terra possa portarla a diventare un pianeta sacro, così come è avvenuto per Venere tanto, tanto tempo fa.
Voi che appartenete alla polarità della Luce portate avanti il vostro compito con tutta la gioia che avete in cuore e con semplicità, e rimanete calmi e sereni nella vostra consapevolezza: Io-Sono-Dio.
E così E'"

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Rifletto su questo profondo messaggio ricevuto. E' vero, prendere "di petto" una situazione non fa che esacerbarla.
Mi viene in mente l'insegnamento di Gesù: "Porgi l'altra guancia", che secondo me non vuol dire farsi schiaffeggiare dall'altra parte, ma porgere l'altro aspetto di se stessi: contro l'ira e la violenza reagire con dolcezza e amore, che possono "far cadere" il pugnale dell'aggressore.

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E a questo punto riprendo a irradiare luce e amore senza "accanimento", senza "ostinazione", ma semplicemente come espressione di quello che sento profondamente dentro di me, sia là sulla Rete, dove questo avviene facilmente e naturalmente, sia cercando di farlo nella mia vita quotidiana, dove decisamente è meno facile... ma questa è la sfida, e l'intento!

Parola chiave: ACCETTAZIONE (consapevole, quando è possibile!)

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(*) Alice Bailey - Il Trattato dei 7 Raggi - Volumi 1 e 2 - Psicologia Esoterica

4 - Dal Sole

11-4-2022

Completiamo il messaggio di ieri.

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"Quando ci si oppone a qualcosa o a qualcuno si crea tensione, e questo fa perdere il contatto profondo (Sii calmo, e sappi...)
Bisogna imparare a far "scivolare" via il negativo, l'offesa, o, come diceva un'antica insegnante "essere tenda", cioè non recepire il colpo, ma farlo "decadere", e rimanere centrati nella propria luce, continuando a irradiarla, se pure impercettibilmente.
Solo così si può vincere veramente.
Usando le stesse modalità dell'aggressore, le sue stesse "armi" ti metti al suo livello e diventi come lui, in un certo senso permetti all'ombra di avvolgerti e di tarparti le ali.

Può darsi che il comportarsi "da tenda" ti dia l'impressione di soccombere, ma è una cosa momentanea: ti accorgerai, alla lunga, di avere vinto, perché sarai rimasto "su", mentre l'altro sferrando il pugno, oltre a non riuscire a colpirti direttamente, scivola lui stesso verso il basso, cade sempre di più nel baratro della propria insensibilità, che alla fine lo inghiotte. E magari toccherà proprio a te di doverlo aiutare a venirne fuori e a risalire!..."

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5 - Aiutatori Invisibili

12-4-2022

Mi centro nel mio "IO SONO" e mi preparo a salire alla Rete, mentre mi chiedo quale sarà l'esperienza e il messaggio di oggi.
"Entro" nel mio corpo "Buddhico".
Il messaggio dei due giorni scorsi ha avuto effetto, perché non c'è più combattività, ma solo amore, dolcezza e fermezza nella Luce. L'irradiazione è più forte.

Ne approfitto (so che posso farlo) per mandare un raggio da lì a una persona che mi è molto cara, che da tempo sta male, e che chiamerò Stella.

Mi sento unita a tutti i Fratelli e le Sorelle di Luce presenti nella Griglia.
Quelli più vicini, intorno a me, mi aiutano nell'irradiazione di sostegno a Stella, ovviamente per il suo massimo bene, nel rispetto del suo libero arbitrio e per il massimo bene del Tutto.
Le invio tutte le benedizioni possibili, facendo sì che da lei si irradino anche ai suoi parenti che sono in pena per lei.
Sento il sostegno energetico degli Esseri che ho intorno, formiamo come una stella di cui io sono il centro, che invia l'energia di luce e amore unificata di tutti noi, che dona sollievo alla sofferenza della mia amica.

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Qualunque sarà l'esito di questa sua situazione, verrà sostenuta e aiutata da un gruppo di Fratelli di Luce che si alterneranno al suo capezzale e non la lasceranno mai sola. E in questo aiuto fraterno (da Aiutatori Invisibili) c'è anche gioia, la gioia che proviene dalla comprensione che tutto quello che succede è giusto, perché tutto fa parte di un Piano più grande, che noi umani possiamo a malapena intuire.

Non ci è dato (per fortuna!) di sapere quale sarà l'esito di un evento, ma quando questo sarà compiuto se rimarremo nell'accettazione consapevole potremo comprendere la giustezza, la bellezza e la forza di tutto ciò che sarà avvenuto, e questo renderà la nostra coscienza sempre più chiara e più ampia.

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Percepisco che Stella sta ricevendo ed elaborando nel suo cuore la gioia che le stiamo inviando, e questo riduce la sua sofferenza e la sua angoscia.

Una pioggia di stelline luminose scende su di lei e sui suoi parenti, l'atmosfera della casa si rasserena, fino a diventare pace, pace profonda, pace dell'Essere.

Invio alla mia amica ricordi di tanti anni fa, situazioni divertenti, e percepisco il suo sorriso, che la trasfigura. Mi sorride e mi ringrazia.
Le faccio notare gli altri che mi stanno aiutando. Sorride e ringrazia anche loro.

Le dico mentalmente: "Lo vedi quanti Aiutatori hai intorno a te?"
Le vengono le lacrime agli occhi e ci manda un abbraccio.
Ecco quanta Bellezza può esserci anche di fianco al dolore!

Dolcemente mi ritiro. Ci ritiriamo uno alla volta, lasciando Stella e i suoi parenti in una "nuvola ovattata" di serenità, mantenendo comunque tutti un filo sottile di collegamento con lei, che ci richiamerà in suo aiuto all'occorrenza.

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6 - Le due Reti

22-4-2022

Mi centro nel mio "IO SONO" e salgo alla Rete.
Ne sento l'accoglienza amorevole: tutta la Rete è una "Cosa" viva, potente, gioiosa, che mi accoglie con dolcezza e amore. "Entro" nel mio Corpo Sottile lì "posteggiato" e mi identifico nel flusso dell'Energia Sacra che scorre da un punto all'altro della Rete, e da lì verso la Terra.

E' veramente una gioia e un onore partecipare a questo compito sacro, un po' come per i cattolici (come ero io tanto, tanto tempo fa, prima di diventare una "spiritualista anarchica" come mi piace definirmi ora) è l'andare a Messa e ricevere il Corpo di Cristo... perché qui SIAMO nel Corpo di Cristo, nell'Io-Sono-Dio, che Cristo stesso, con altre parole, ci ha indicato 2000 anni fa.
Questa Unità in cui siamo, che avvolge tutta la Terra E' il Corpo di Cristo, questa compassione che proviamo per le lacerazioni della Terra E' il Sangue di Cristo, versato per la remissione dei peccati.

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Ma poi che cos'è il peccato?
E' forse peccato l'errore di calcolo di un bambino che sta imparando i primi rudimenti dell'aritmetica?
E' forse peccato l'ingarbugliamento dei fili di una ragazza che sta imparando a lavorare a maglia?
E' forse peccato essere ancora "piccoli" e ignoranti?

Proviamo a sostituire la parola "peccato" con "errore": l'errore porta alla consapevolezza, il peccato porta al senso di colpa, che diventa auto-colpevolizzazione, separatività... e intolleranza.

Mentre mi "arrivano" queste riflessioni mi accorgo che i Fratelli intorno a me sono tutti rivolti nella mia direzione e mi guardano con un sorriso amorevolmente malizioso:

"Tu che partecipi a due Reti - questa, sacra, e quell'altra più mondana - "porta giù" questi concetti e falli circolare nella rete Internet, per chi ha "orecchie per intendere" e "occhi per vedere".

Internet è una cosa stupenda, perché permette i collegamenti "orizzontali" da ogni parte della Terra, permette ad ogni essere umano di collegarsi con ogni altro (quasi...), ha tante, tante informazioni, tanta conoscenza, valida o meno, ma purtroppo non ha altrettanto cuore.
Porta "cuore" in quella rete, aiutala a risplendere, come fanno anche tante altre persone (ma non sono abbastanza), fatela diventare uno strumento sacro, di consapevolezza e di amore.
Fate che l'energia sacra che scorre in questa nostra Rete possa scorrere anche in quella "a terra", così che tutti coloro che si collegano possano venire toccati e illuminati.
Diffondete luce, amore, gioia.
Innalzate quanto potete la vibrazione della rete terrena, alla quale la maggioranza degli esseri umani ha accesso, perché chiunque vi si colleghi possa avere una spinta "da terra" oltre a quella "dal cielo", disponibile per chiunque accetti di volgere lo sguardo in alto.
Noi siamo qua sempre, per sostenere e aiutare indistintamente ogni essere umano, soprattutto a com-prendere e a vivere con maggiore consapevolezza e gioia."

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"Grazie, Fratelli, farò quanto mi è possibile!"

Vedo un fiotto potentissimo di luce che dal punto in cui siamo scende dalla Rete verso la Terra e si espande a raggiera intorno alla Terra intera, raggiungendo tutto il Regno Umano, quello Animale, il Vegetale e il Minerale, e mi sembra che la Terra reagisca con un grande sospiro di sollievo e di ben-essere, e con un sorriso, che arriva ai nostri cuori, li riscalda e li fa vibrare come dentro a una musica dolcissima.

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Resto ancora per un po', rapita, in questa situazione di gioia, poi mi sento "scivolar giù", fuori dal mio corpo sottile, e scendo a spirale, come in un enorme scivolo fatto di luce, fino a rientrare completamente nel mio corpo fisico, che si riattiva a tutti gli effetti.

Mando un pensiero di gratitudine alla Rete, un pensiero di allegria all'altra rete, quella "a terra", e mi alzo dalla mia sedia...

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7 - Da terra

4-5-2022

Dopo oltre una settimana di intense "prove" personali (che ovviamente non posso rendere pubbliche), eccomi qua, questa volta "a terra", ma in connessione con la Rete e ispirata dai Piano Alti, per cercare di rispondere come mi è possibile alla domanda che mi risuona dentro dopo l'esperienza precedente e la richiesta fattami dai Fratelli di Luce ("porta "cuore" in quella rete...").

Mi rivolgo al Punto più Alto a cui ho accesso e chiedo:
"Come posso diffondere cuore/amore nella "rete a terra" Internet?"

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E questa è la risposta che mi è giunta:

"Innanzi tutto sii vera, autentica, ed esprimi quello che sei, anche a rischio di non essere compresa o di essere criticata.

Ovviamente sii cauta: alcune verità non possono ancora essere divulgate fino a che la "grande base" non è pronta a riceverle. Non è più tempo di fare i martiri o di rischiare (pleonasticamente) di finire sul rogo.

Ma la luce della conoscenza va diffusa, e la luce è la base del vero amore: amore senza consapevolezza facilmente cade nella possessività e diventa un vincolo anziché un atto di liberazione.

Tu già vivi nell'amore incondizionato: rendilo ancora più forte e coinvolgente.

Usa consapevolmente le emozioni come carburante per far viaggiare il tuo "veicolo personale", e visualizza questo veicolo che si ingrandisce tanto da poter trasportare chi sarà pronto e vorrà salirci... come se fosse un autobus, un tram, e forse anche un treno.

Non si può "fare" qualcosa per diffondere l'amore, si può solo "essere" amore, accettare di "essere utilizzati" dall'amore (*)

Per cui:
Sii te stessa fino in fondo, sii limpida, trasparente e disponibile, ma anche cauta, perché non ti devi fare utilizzare, e segui sempre il tuo cuore, hai fatto un lungo allenamento per questo.
Non "voler fare", ma rimani semplicemente a Nostra disposizione per ricevere e trasmettere i messaggi che sarà possibile e bene diffondere via via che i precedenti saranno stati recepiti e assimilati.

Vivi nella gioia del cuore, e benedici sempre, benedici tutti... come Noi benediciamo te!"

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(*) da "Il profeta" di Kahlil Gibran:

"L'Amore:
......
Quando l’amore vi chiama, seguitelo,
anche se le sue vie sono dure e scoscese.
E quando le sue ali vi avvolgeranno, affidatevi a lui,
anche se la sua lama, nascosta tra le piume, vi potrà ferire.
E quando vi parla, abbiate fede in lui,
anche se la sua voce può distruggere i vostri sogni
come il soffio del vento del nord devasta il giardino.
......"

8 - A terra: paura o gioia?

7-6-2022

Per poter rispondere alle domande angoscianti di una amica incontrata questa mattina, ho chiesto ai "Piani Alti":

"COME E' POSSIBILE VIVERE IN PIENA CONSAPEVOLEZZA E POTERE SULLA PROPRIA VITA IN UN MONDO CHE E' PREDA DELLA PIU' TOTALE CONFUSIONE?"

La risposta immediata è stata: "VIVERE AL VERTICE DI SE' STESSI", cosa che per me è molto chiara e che già è. Ma non credo che possa essere chiara per tutti. Ho chiesto di rimando:
"Ma per la "base", o meglio, per chi è pronto a "staccarsi dalla base" e a "volare alto", ma non ne ha ancora gli strumenti?
Come poter superare la confusione e la paura?
E' vero, qualsiasi sia la domanda l'amore è la risposta... ma qualche consiglio pratico più alla portata di tutti?"

E questo è ciò che mi è "arrivato":

"E' necessario una specie di "manuale", non può essere un'unica risposta."

- Innanzi tutto per andare oltre a un ostacolo bisogna vederlo, rendersi conto che c'è e comprenderne la natura.

- Seconda cosa: bisogna valutarne la portata, almeno per quanto riguarda sé stessi.

- Terza cosa: bisogna avere la volontà e decidere di superarlo, o almeno di girarci intorno, se questo è possibile, e andare oltre.

- Quarta cosa: bisogna trovare in sé l'energia per fare il salto, oppure per la "circumnavigazione".

- Quinta cosa: bisogna liberarsi di tutti i vincoli che trattengono, situazioni o persone che tentano di bloccare.

- Sesta cosa: bisogna procedere decisi nella direzione giusta e fermarsi solo quando si è certi che ormai l'ostacolo è lontano dietro di sé.

- Settima cosa: è bene congratularsi con sé stessi del risultato ottenuto (questo rinforza e "fissa" il risultato stesso), e nello stesso tempo essere grati alla Vita che ha dato la possibilità di fare questo pezzo di cammino verso una più alta realizzazione di sé.

- Ottava cosa (facoltativa): è bene guardarsi poi indietro, osservare il cammino fatto e se si vedono persone a loro volta alle prese con lo stesso ostacolo fare quello che si può, senza forzare e rispettando il libero arbitrio dell'altro, per aiutarlo a fare il passo che noi abbiamo già compiuto.

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E ora vediamo in dettaglio i singoli passi:

Punto 1 - Quale è l'ostacolo principale di questo momento/periodo?
Qualcuno potrebbe rispondere: "E' il Covid".
No, non è il Covid: di pandemie, o anche solo di epidemie ce ne sono sempre state, da quando esiste l'umanità (vaiolo, peste, colera, Sars, Ebola, spagnola, febbre gialla...)
Il vero ostacolo è l'insicurezza, il sentire la propria vita in pericolo, sentirsi aggrediti da un nemico esterno, il virus; ma la storia ci insegna che in ogni epidemia ci sono state molte persone che non sono state contagiate, per quanto virulenta la malattia sia stata, e che anche molti contagiati sono guariti. Come mai?
In realtà il vero nemico è la paura (del contagio e della morte): la paura indebolisce e... richiama il predatore!

Punto 2 - Quale è la portata individuale di questa paura? Perché continuiamo ad avere paura?

Qui occorre fare una digressione.

Ormai la Nuova Era è ampiamente iniziata, sia come Età dell'Acquario (1975, come affermava la rivista omonima, avviata nel 1971 dal prof. Bernardino del Boca), sia come transizione del 2012, come è stato affermato da moltissime fonti autorevoli. Sono state diffuse attraverso moltissimi libri e riviste e anche attraverso Internet le nuove/antiche informazioni sul "salto quantico" che l'umanità sta facendo, antiche informazioni esoteriche avvallate ormai anche dalla scienza.
Si sta diffondendo una nuova visione dell'essere umano come "frammento attivo" di quello che da alcuni è chiamato Dio, oppure Coscienza Cosmica, o Assoluto, o Energia Primordiale o... quanti sono i nomi di Dio?

Nell'"IO SONO" del Conte di St. Germain viene ribadito più volte che l'uomo è Dio ("Sii Calmo! E Sappi: Io-Sono-Dio... immagina l'Io che parla attraverso queste pagine come il tuo Sé Superiore e divino... questo "Io" è te stesso, il tuo Sé reale... il tuo Io Sono - Dio dentro di te...").

Ma allora, se l'uomo è Dio, o un frammento di Dio, o un "frattale" di Dio, cosa mai può temere?
In realtà l'unica cosa di cui avere paura è la paura stessa, che blocca, ferma, impedisce di "aprire gli occhi" sulla verità - la verità che è sempre stata presente, al di là dei veli dei dogmi, religiosi e non.
Come ho già accennato in questo sito ("Fare di difficoltà sgabello") l'ostacolo non solo non è negativo, anzi, è una opportunità di accrescere la propria forza e la propria consapevolezza.
Allora se l'ostacolo è la paura, va affrontata, avendo la consapevolezza che, se siamo Dio, cosa mai dobbiamo temere?
E se tutto è Dio, quello che c'è intorno a noi come può danneggiarci?
Noi siamo eterni (ovviamente non come personalità, ovvero corpo, emozioni e mente pratica, ma come anima-spirito, cioè mente superiore, consapevolezza,... è sufficiente che riusciamo a identificarci con le nostre parti superiori, cosa che può avvenire anche istantaneamente, in qualunque momento, e a questo punto non solo non avremo più nulla da temere, ma acquisiremo potere sulla nostra vita, nel senso che nessuno dall'esterno potrà dirigerla o determinarla, e potremo attirarci e veder accadere in noi solo quello che è giusto per noi, in accordo con il nostro programma cosmico, grazie al quale qualunque cosa ci succeda la potremo riconoscere come il nostro "massimo bene" e la accetteremo di buon grado, com-prendendola in noi.

Quindi a questo punto dove sta la paura?
Non esiste più, si è dissolta nella consapevolezza della nostra Unità con il Tutto, nel nostro Essere il tutto.
E ricordiamoci sempre anche che la consapevolezza porta la gioia: allora, vogliamo vivere nella paura oppure nella gioia? La scelta è solamente nostra!

Punto 3 - Compreso ciò, entra in gioco il nostro libero arbitrio, che fa sì che possiamo decidere se procedere verso l'espansione gioiosa di noi stessi, verso il nostro vero potere personale o di rimanere (ancora per un po' oppure per sempre) nelle limitazioni del vecchio modo d'essere, in pratica rimanere nel "gregge", che per certi versi è più comodo, perché implica meno responsabilità e fatica da parte nostra.

Punto 4 - Se decidiamo di procedere dobbiamo superare l'inerzia, appunto, del "gregge", e trovare in noi stessi la spinta e la forza per andare oltre, sapendo che nessuno potrà mai fare il lavoro al posto nostro (anche se molti potranno darci delle indicazioni valide che ci potranno essere di aiuto e facilitarci) e...

Punto 5 - ...dobbiamo anche trovare il coraggio di lasciare indietro tutte le situazioni e le persone, - e ognuno sa bene quali sono le sue - tutte le "palle al piede", di qualsiasi natura, che ci impediscono di librarci e di "volare alto".

Punto 6 - In questo percorso verso il "Sé divino" possono esserci dei momenti di pausa e di "ristoro", ma quando il cammino è iniziato non ci si può fermare.
Una mia antica insegnante affermava che la via del risveglio è come nuotare contro corrente: se ti fermi il fiume ti riporta indietro, al punto da cui eri partito, e forse ancora più indietro...

Punti 7 e 8 - Direi che non ci sono aggiunte da fare a quanto scritto sopra.

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9 - Nuovamente sulla Rete

15-6-2022

Salgo, "arrampicandomi" su un sottile filo dorato. Quando arrivo sulla Rete tutti i miei "vicini" mi si fanno intorno: "Finalmente sei di nuovo qui!" - e, scherzando - "Cominciavamo a darti per dispersa!"
"Davvero?" li provoco io.
"No di certo, sapevamo benissimo quello che stavi facendo, ti abbiamo seguita e sostenuta nelle prove "terrene" che hai superato in questo periodo.
Ma tu lo sai quanto è importante scherzare, essere umoristi, provocare, anche attraverso l'assurdo: spesso l'assurdo è divino, lo sai bene, perché porta oltre la razionalità, oltre i limiti, è un po' come la "sferzata" degli Zen, ma senza dolore né fisico né altro, solo gioco.
Bene, ora rientra in Rete a tutti gli effetti e riprendi insieme a Noi il tuo ruolo di Aiutatore."
E così faccio: mi re-integro perfettamente nel mio posto e nel mio ruolo.

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A dire il vero all'inizio mi sento un po' spaesata: sento qualcosa di cambiato, di diverso, rispetto all'ultima volta (oltre un mesa fa), ho la sensazione che in mia assenza ci sia stata una maturazione che mi sono persa, come se avessi perso un treno.

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Sento a livello della testa, dietro, una specie di buffetto:
"Non pensare sciocchezze: centrati e collegati. Non hai perso niente, questo pensiero è una tua vecchia registrazione/paura che devi superare, collegata ancora alla tua infanzia, il fatto di sentirti esclusa dalle situazioni.
Qui non è possibile l'esclusione: è vero che non tutti percepiscono allo stesso modo, anzi, ognuno ha un modo tutto suo di vedere le cose, a seconda della "età" della sua anima (e questo ti è anche stato mostrato, recentemente, attraverso un sogno), ognuno percepisce e partecipa al suo massimo livello (momentaneo), alla massima realizzazione di sé a cui può accedere.
Tutto è in trasformazione, la coscienza è in continua "dilatazione".
Non pensare a come potrà essere domani, o fra una settimana, o fra un anno: vivi l'adesso, al vertice di te stessa."

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Questo è il secondo "scapaccione" che ricevo, e come quello dell'altra volta mi rimette "in carreggiata".

Mi centro profondamente e mi connetto ai Fratelli di Luce: "Così va bene!"
Sento un'onda di amore che mi pervade in ogni fibra del mio essere e mi commuove quasi fino alle lacrime: ho ritrovato l'Unità.
In queste ultime settimane di "lavoro terreno" mi ero sentita piuttosto isolata, ma ora mi sento in perfetta unità con gli altri e con il Tutto.
Avevo persino supposto che il mio compito di Rete fosse concluso e, nonostante accettassi questa eventualità, ne provavo un po' dispiacere e rimpianto.

Mi metto a disposizione.
Come già successo in passato, sembra che il cielo sopra di noi si apra, e un fascio di luce scende su noi, un raggio per ciascuno.
Riceviamo questo raggio attraverso la sommità del capo, e lo lasciamo scendere, attraversandoci, ognuno il proprio raggio di luce/amore divino, di colore e intensità "personale", fino al livello del nostro cuore, e da qui lo deviamo fuori da noi verso la Terra, indirizzandolo e via via spostandolo là dove è più necessario.

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Ricevendo migliaia dei raggi che stiamo canalizzando verso di Lei, sembra che la Terra respiri profondamente, acquietando un poco il suo dolore, quel dolore che da diverso tempo l'umanità le sta provocando, non amandola più a sufficienza, non rispettandola, anzi, sfruttandola e impoverendola.
Sentiamo che ci ringrazia, e nello stesso tempo ci accorgiamo - negli oceani - dei delfini, che saltano sull'acqua in una danza di gioia, e soprattutto delle balene che guardano in su, innalzando i loro spruzzi, tutte contente.
Persino alcuno squali si fermano, stupiti, a guardare in su per un momento.

Sentiamo che è festa nell'acqua, molto più che sulla terra: sarà perché nell'acqua le informazioni scorrono più velocemente, sarà forse perché, nonostante tutto, l'acqua degli oceani con la sua profondità è meno inquinata della terra (soprattutto è meno invasa dai pensieri negativi, di squilibrio, di avidità e di possesso); percepiamo che è un veicolo più veloce dell'energia che stiamo inviando.
Qua e là qualche grossa, antica tartaruga sale in superficie per nutrirsi dell'energia che sta arrivando a profusione. Poi a modo suo ringrazia e riprende il suo viaggio con maggiore speditezza.

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Mi sento al "settimo cielo", nel mio posto "ritrovato"... mi arriva un sorriso di benevolenza e di soddisfazione dai miei compagni "ritrovati".
Mi sento come "doppia": una parte di me continua a canalizzare il raggio di luce sulla Terra e sull'Acqua, un'altra parte è connessa alla Rete d'Amore che mi unisce ai miei Compagni... e poi una terza parte guarda in su e ringrazia e ama il Punto da cui proviene il fascio di Luce.

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Resto per parecchio tempo in questa situazione una-trina, fino a quando comincio a sentire che l'energia in me sta diminuendo e... dolcemente rientro nella consapevolezza del mio corpo e della mia mente concreta.

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10 - Dalla Rete: pace profonda

16-6-2022

Mi centro e salgo alla Rete.
Questa volta gli Amici mi si fanno intorno giocosi e gioiosi, senza per altro interrompere il loro rispettivo "lavoro".
"Ti sono passate le paturnie, vero? Ora sei libera, presente e disponibile? Molto bene!"
Sì, ora mi sento veramente a posto.
Guardo la Rete, oltre alla cerchia dei miei Amici vicini: è uno spettacolo grandioso, meraviglioso, migliaia di centri irradianti, come tanti piccoli Soli, tutti connessi tra di loro in una Unità di Intenti: salvaguardare e favorire il Piano Divino; e ognuno di loro è una cellula di questo Piano, e anche io mi sento tale.

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Osservando più attentamente noto delle differenze: c'è chi, genericamente, irradia la Terra con i suoi oceani, come ho fatto anche io ieri, c'è chi invece manda il suo raggio di luce-amore-sostegno a una singola persona o a un singolo gruppo, per aiutarli a uscire dalle difficoltà contingenti in cui si trovano, e c'è anche chi sostiene lo sviluppo e l'evoluzione del Regno Animale in toto, oppure di una singola specie in difficoltà o in "transazione evolutiva", qualcun altro ancora si occupa del Regno Vegetale.

Mi sento veramente onorata di poter far parte di un "meccanismo sacro", e con gioia entro nel mio ruolo specifico di questo momento... ma quale è questo ruolo? Ancora non lo so!
Guardo verso l'Alto e attendo il "Raggio" che mi illuminerà e mi dirigerà.
E arriva su di me un bellissimo Raggio Blu, che sento veicola Pace, Pace Profonda, la vera pace con sé stessi e con tutto ciò che ci circonda.

Mi penetra attraverso la sommità del capo, arriva al mio cuore, dove si dipana a raggiera in migliaia di raggi più sottili, benché potenti, che comincio a irradiare in tutte le direzioni e che espandendosi, oltre al blu, irradiano anche gli altri colori.

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Mi sembra di essere una di quelle bellissime sfere che ci sono nelle discoteche, che irradiano lampi di luce cambiando continuamente direzione: è divertente, oltre che molto bello.
Non so a chi e a cosa arriveranno i miei raggi, ma sono sicura che placheranno cuori in tumulto e libereranno anime "prigioniere".
La Pace nel cuore e nell'anima è il primo passo per procedere veramente sul cammino di auto-realizzazione, per la vera espansione della coscienza.

Ora "vedo" qua e là persone che sono state "toccate" dai miei raggi, che si muovono nel loro ambito come avvolte in un ovulo azzurro che le protegge e che le difende dagli inevitabili urti della vita quotidiana, attutendoli e lasciando penetrare solo il messaggio evolutivo che questi urti veicolano, e che va alla coscienza profonda delle persone stesse, indirizzandole nella direzione giusta per loro.
Vedo ovuli azzurri che si sfiorano e che subliminarmente (in genere senza la consapevolezza cosciente dei due), si scambiano informazioni ed energia, rendendo più forti e più calme le due persone coinvolte, che si allontanano poi nella rispettiva direzione più erette e in qualche modo più dignitose.
Sono più felici, e si chiedono il perché; qualcuno intuisce la risposta e se ne rallegra.

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Quelli che ne beneficiano di più sono alcuni gruppetti di bambini, che dai giochi aggressivi e competitivi passano a una situazione più amorevole e di vera gioia, accettandosi e rispettandosi l'un l'altro per quello che ognuno è, non prestando più attenzione ai difetti, ma sentendosi parte di un gruppo solidale.
In uno di questi gruppi un bambino piuttosto grasso che fino a quel momento era stato lo zimbello dei compagni, nel gioco diventa il Sole, mentre i suoi amici-pianeti gli ruotano intorno in un "girotondo cosmico" allegro e gioioso.

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Continuo a irradiare i raggi blu variegati, spostando via via la direzione in punti diversi e osservando quello che succede, che si rivela sempre un miglioramento della situazione pre-esistente, finché a un certo punto mi sento sfiorare un fianco: è un Fratello Anziano, che mi avvisa:
"Basta, per ora, ogni cosa va data gradualmente, non bisogna eccedere neppure nei messaggi d'amore per non rischiare di entrare troppo nelle persone e violare il loro libero arbitrio.
Ogni intervento deve essere un semplice messaggio, un "assaggio" di come può essere il Vivere, ed è poi la persona stessa che deve trovare per sé le condizioni per poter realizzare nella propria vita quello che le è stato fatto provare per un momento."
"Va bene, grazie!"

"Richiudo" nel mio cuore, in un punto del mio cuore, il "ventaglio" dei raggi, sapendo che ne posso avere accesso e riaprirlo in qualunque momento sia necessario, e non solo quando sono sulla Rete, ma anche nella mia vita ordinaria: questo è il dono che la Rete mi ha lasciato come eredità attraverso l'esperienza di oggi.

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E tranquillamente e gioiosamente torno al mio quotidiano.

11 - A terra: piangere di gioia?

17-6-2022

Vi è mai successo di piangere di gioia?
Credo che sia l'esperienza più intensa che un essere umano, ancora avvolto nel corpo di carne, possa sperimentare.

Dico "ancora avvolto nel corpo di carne" perché recentemente mi è stato fatto provare, per un breve attimo (o meglio per due brevi attimi, perché l'esperienza si è ripetuta a distanza di pochi minuti) quello che è lasciare il corpo ed essere accolti, dall'altra parte, dagli Esseri di Luce, che se ci piace di più possiamo chiamare Angeli.

Sono stata avvolta per pochi secondi da un amore di una tale intensità mai vissuta prima, pur nei momenti più "alti" della mia vita, che la reazione fisica che ne ho avuto è stata quella di scoppiare in singhiozzi.

Da un lato questa esperienza provata mi porterebbe a desiderare di "andarmene" là dove esiste un amore così intenso e totale, ma so benissimo che se cercassi di anticipare la "partenza" prima del tempo giusto, prima di aver completato la mia esperienza terrena, l'accoglienza che riceverei non sarebbe sicuramente quella che mi è stata fatta "assaggiare"!
Quindi pazienza, e... all'opera.

Una conferma che ho riguardo a ciò è stata il fatto di qualche mese fa, quando, in un momento di "saturazione", ho chiesto a "Quello Lassù" se potevo "tornare a casa".
Mi è risuonata dentro, forte e limpida, la risposta:
"Ehi, Ehi, quanta fretta! Guarda che hai ancora delle cose da fare lì dove sei ora!"
Mi è venuto da sorridere, e ho detto: "O.K., va bene, resto fino a quando è necessario e faccio tutto quello che riesco!"

Ora, a distanza di questo lasso di tempo trascorso, devo dire che aveva proprio ragione!
Ho deciso di affrontare il vuoto in cui mi percepivo in quel periodo, e nel giro di poco tempo mi sono successe tante di quelle cose a livello interiore (le esperienze vissute, quasi tutte raccontate nella sezione Viaggiando tra le stelle) che valeva veramente la pena di rimanere ancora in questa dimensione!

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12 - Come in alto così in basso

19-6-2022

Nella Tavola Smeraldina di Ermete Trismegisto ("il tre volte grande"), Maestro di Sapienza della tradizione Egizia, assimilato all'Hermes dei Greci, si legge:
"... ciò che è in basso è come ciò che è in alto e ciò che è in alto è come ciò che è in basso, per fare il miracolo della Cosa Unica..."
Questo antichissimo insegnamento ci porta a notare come la Legge è la stessa su tutti i piani, ovviamente adattata, su ogni piano, alla sua forma espressiva: questo vale ovviamente anche per le due "Reti" sulle quali stiamo operando.

C'è un aspetto particolare che vorrei sottolineare, e che potrebbe diventare uno spunto di "allargamento di coscienza" per tutti coloro che vorranno prenderlo in considerazione.

Da molti, molti anni sto investigando e "lavorando" su una connessione particolare di questa legge: quella tra il movimento fisico e quello psichico e sui suoi risultati pratici.

Negli anni '70-'80 ho sentito più volte dal prof. Bernardino del Boca, l'ispiratore del movimento dell'Età dell'Acquario in Italia, dare il suggerimento di "cambiare i percorsi", cioè di non fare sempre la stessa strada, per esempio quando si va al lavoro oppure in un posto abitudinario, ma - quando è possibile - di percorrere strade diverse e nuove.

E' passato molto tempo da allora, e non ricordo cosa aggiungeva come motivazione, ma alla fine mi sono data le mie spiegazioni: studiando neurologia al corso di fisioterapia ho imparato molte cose sul funzionamento del cervello umano, in particolare riguardo ai percorsi delle "connessioni neuronali", e queste ipotesi mi sono state poi rinforzate nel corso di Psicodinamica con il discorso dei riflessi condizionati e anche nei vari studi di Psicosomatica.

Quando compiamo una stessa azione molte volte creiamo nel nostro cervello delle connessioni tra i neuroni che alla fine diventano dei veri e propri percorsi, quasi delle "autostrade", dei "solchi" nella nostra materia grigia, tanto profondi e scorrevoli da far sì che certe abitudini diventano meccaniche, e l'agirle diventa automatico e passa sotto il livello di coscienza.
Questa cosa è molto utile, ci fa risparmiare tempo e fatica (classici esempi sono il guidare l'automobile o trovare un interruttore al buio...), ma è anche limitante, perché tende ad automatizzare la nostra vita in abitudini e a renderci un po' come automi, addormentando la nostra coscienza.
Così se percorriamo tutti i giorni la stessa strada è facile che lo facciamo in modo automatico, senza essere completamente presenti a noi stessi.

Allora il cambiare strada diventa una specie di sfida che proponiamo a noi stessi; è come se dicessimo al nostro cervello: "Crea nuovi percorsi, nuove connessioni tra le tue cellule, scopri qualcosa di nuovo, vedrai che questo porterà nuova consapevolezza, e forse anche nuove possibilità!"

C'è poi anche una ulteriore eventualità, ancora più "pregnante": quando abbiamo del tempo libero e decidiamo di fare una passeggiata, in genere ci diamo una meta da raggiungere e visualizziamo il percorso da compiere.
Benissimo!

Ma proviamo ogni tanto a cambiare modalità: quando siamo sul portone di casa, oppure nel punto di partenza della nostra passeggiata, fermiamoci un attimo ad "ascoltarci" e a "sentire" in che direzione ci va di muoverci, a destra o a sinistra o..., e seguiamo l'impulso che ci arriva.
Camminiamo lentamente cercando di percepire più intensamente possibile le sensazioni del nostro corpo in movimento, eventualmente anche solo quelle dei nostri piedi che ci stanno portando, e quando arriviamo a un incrocio, nuovamente fermiamoci un attimo e facciamo la stessa cosa, poi ancora, poi ancora... finché la nostra percezione profonda o intuitiva avrà creato un percorso completo che alla fine ci avrà "riportato a casa".

Faccio spesso questo "esercizio", devo dire molto divertente, e alla fine, quando sono a casa ripenso al "disegno" che ho creato con il mio muovermi, magari ripercorrendolo anche sulla mappa della città, e spesso rimango sorpresa della forma "grafica" che ho seguito.
E mi succede anche che il muovermi in questo modo stimoli pensieri nuovi, o magari mi porti a un incontro "sincronico" che diventa un messaggio...

Dare spazio alle istanze profonde dell'essere spesso crea eventi sorprendenti, anche perché bypassa la mente logica e... crea movimenti dell'anima, che è piena di risorse e informazioni.

PROVARE PER CREDERE!!!

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13 - La Rosa dei Beati - La Rete di Luce

28-6-2022

Dante Alighieri nella Divina Commedia descrive la "Rosa dei Beati", o "Candida Rosa":

              In forma dunque di candida rosa
              mi si mostrava la milizia santa
              che nel suo sangue Cristo fece sposa
                   (Paradiso, canto 31°, versi 1-3)

Bene, questa mattina, durante la meditazione, mi è arrivato un messaggio, con la richiesta di renderlo pubblico, con i mezzi che ho.
E dato che sento l'impellenza di farlo, non aspetto venerdì, che negli ultimi tempi era diventato il giorno dell'aggiornamento del sito.

Il messaggio è il seguente:

La Rete di Luce (di cui sto relazionando da qualche mese) è parte della Rosa dei Beati.

E inoltre:

Nella Rosa dei Beati c'è un posto per ognuno di noi, che ci spetta e ci aspetta, e che potremo "occupare" quando saremo sufficientemente "maturi" per poterlo fare.
Non è necessario essere "morti" per avervi accesso, possiamo benissimo farlo anche mentre occupiamo il corpo che ci è stato affidato in questa incarnazione, e possiamo accedervi in qualsiasi momento, purché ne siamo pronti.

Il messaggio continua:

La "Rete di Luce", è un sottogruppo della "Rosa dei Beati": nella Rete ci sono quelli che hanno un compito attivo riguardo alla Terra e all'Umanità, mentre tutti gli Altri sono su diversi Stati dell'Essere e in altre funzioni nella Bellezza e nella Gioia del Tutto.

Allora partecipare alla Rete di Luce può essere una preparazione.

Io faccio parte (per ora ancora in addestramento - anche come Aiutatore Invisibile) di questo gruppo di lavoro attivo.

Considerazione mia:

La visione di Dante della Rosa dei Beati è bella e perfetta, seppur simbolica, perché per com-prendere le energie noi umani abbiamo bisogno di immagini, che poi definiamo con parole (ogni parola ha dietro di sé un'immagine).

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14 - Una "Via" alla Rete di Luce

28-6-2022

Per potersi "illuminare", trovare o ri-trovare la "Strada del Paradiso", per qualsiasi percorso di "Ascensione ai Piani Sottili", bisogna riuscire a lasciarsi indietro, almeno momentaneamente, le "cose del mondo", della materia, della personalità.
Ma per poterlo fare è necessario non avere sospesi, legami, vincoli, altrimenti nella quiete preparatoria alla "salita" queste cose emergeranno dal profondo come bolle che, toccando la superficie, "scoppieranno", mostrando tutto il loro contenuto emotivo irrisolto.

Immagine condivisa da liftarn
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In questo caso un buon metodo è quello di innalzarsi ancora di più, con un atto di volontà, e visualizzare le bolle "scoppiate" sotto di sé con neutralità, senza interferire, ma solo osservando per un attimo quello che succede, e poi rivolgere lo sguardo ancora più in alto.
Alcune "bolle del passato" potrebbero arrivare anche a questo secondo livello.
Non scoraggiarsi, e continuare a innalzarsi osservando con neutralità quello che ci arriva, e continuare, di gradino in gradino, fino a lasciare tutto dietro di sé e... arrivare alla Rete di Luce, vero "trampolino di lancio" (uno dei tanti, certamente non l'unico!) per il "Paradiso in Terra".
Ah, ovviamente, man mano che si sale, mandare amore e compassione alle bolle del passato, di modo che possano sciogliersi più rapidamente!

Immagine condivisa da Manuela
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E potremo anche renderci conto che sono proprio questi eventi contenuti nelle bolle che ci hanno spinto a "salire", per liberarci del dolore e dello stress che veicolavano, per cui potremmo anche essere loro grati!!!

Un altro modo per "sciogliere le bolle del passato", una per volta, può essere quello di dare loro un nome.
Visualizzare poi di scrivere questo nome con il gesso su una lavagna dopodiché, lentamente e consapevolmente, cancellare la parola scritta, o le parole, se sono più di una (ma attenzione, è importante prendere una bolla alla volta!)
Per chi ha visto "Nirvana", è quello che fa Jimi (Christopher Lambert) alla fine del film, cancellando il nome del gioco dalla lavagna...
Poi sorridere compiaciuti (come fa lui!), sentendo amore per sé stessi e per quello che si è liberato.

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Non si può "volare" con delle palle al piede: questi eventi pesanti ci sono stati utili nella nostra vita, nel nostro passato, perché certamente hanno portato esperienza e consapevolezza, ma ora sono un peso che ci impedisce di procedere speditamente.

E' possibile che ce ne sia qualcuna attuale che non possiamo (ancora) eliminare: immaginiamo allora di "impacchettarla" in una coperta di luce e chiuderla in un armadio, dicendole con amore:
"Ti verrò a riprendere appena mi sarà possibile; dormi un poco mentre aspetti il mio ritorno."
La lasciamo lì, dimenticandoci di lei finché non avremo completato l'esperienza sottile che stiamo andando ad affrontare.
Quando torneremo, alla fine del percorso, l'allargamento di coscienza, piccolo o grande che sia, che l'esperienza ci avrà portato, ci farà percepire la cosa in un modo diverso, magari cambiando l'ottica e l'atteggiamento verso di essa, per poterla risolvere oppure integrarla meglio nella nostra vita.

E visualizziamoci salire ancora finché sentiremo di essere giunti al vertice di noi stessi di quel momento.

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