E' passato molto tempo da quando Anacleto se ne è andato, ma spesso è venuto a trovarmi in sogno, in una forma via via sempre più eterea.
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"Tornerò presto", mi ha rassicurato più volte, e continueremo a "lavorare" insieme.
E questa notte ha mantenuto la sua promessa: è venuto da me in sogno e mi ha raccontato quello che gli è accaduto dopo che se n'è andato:
"Quando ho lasciato il mio corpo da gufo, le aquile che volavano sopra la casa-fungo del mio amico gnomo e che mi erano venute a prendere per stare con loro, mi hanno portato su, in alto, verso il Grande Spirito - con cui loro sono in continua comunicazione - che mi ha convinto a rinunciare al mio progetto di diventare anch'io un'aquila, per incarnarmi in un cigno.
"Volare in alto, toccare il Grande Spirito" - mi ha detto - "è bello e meritevole, ma ti allontanerebbe dall'umanità che tanto ti è cara e che tanto bene hai servito nei secoli scorsi, nelle tue diverse vite da gufo.
La tua saggezza, accumulata anche in favore dell'umanità, andrebbe dispersa, e questo sarebbe un vero peccato, in un momento così critico per lo stesso genere umano, che tanto ha bisogno di guida e di direzione.
Ti propongo un nuovo ruolo, in cui potrai essere veramente utile per la famiglia umana, che in questo momento di cambiamento epocale viaggia alla deriva verso un orizzonte sconosciuto:
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C'è un uccello che gli umani amano particolarmente, un uccello che ha delle capacità speciali, riconosciute in tutte le culture della Terra, quelle di portare felicità e gioia, speranza e ottimismo, pace e tranquillità: l'Uccello Azzurro (o Blu), sul quale sono stati scritti racconti (es. "L'uccellino azzurro" di Maurice Maeterlinck), miti e poesie un po' in tutti i popoli, e sul quale sono anche stati fatti 2 film (uno muto del 1918 e uno a colori - "Il giardino della felicità" - del 1976).
E come forma esteriore di questo uccello blu potrai avere quella del Cigno, che rappresenta la purezza, la luce, l’anima, la creatività, le emozioni, l’intuizione e i sogni, che esorta a seguire la corrente e a lasciarsi guidare dalla saggezza interiore. Accetti questa sfida?"
Come poter rifiutare una richiesta del genere?
In un certo senso da parte mia è stato un sacrificio, ma nell'accezione di "sacrum facere", di rendermi sacro agli occhi di me stesso e del Tutto.
E così sono tornato come Cigno Blu. Eccomi:
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Ormai sono diventato adulto, in pieno possesso di tutte le mie capacità, sia innate che acquisite.
Se lo vorrai potrai venirmi a trovare dove vivo, in uno splendido laghetto in mezzo alla natura, non lontano da dove abiti tu.
Potremo riprendere la nostra amicizia e il nostro compito di diffondere gioia e sapienza attraverso i mezzi che tu hai e di cui ti servi.
Il mio nuovo nome è Cleo (la parte di conoscenza e di saggezza del gufo che rimane in me e che continuerà ad agire attraverso di me).
Ti aspetto con gioia!
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Non me lo sono fatto dire una seconda volta: appena mi è stato possibile ho "inforcato" la mia bicicletta e sono andata al laghetto a conoscere Cleo di persona.
L'ho visto da lontano, bellissimo e regale, che nuotava tranquillamente nel centro dello specchio d'acqua.
Gli ho fatto un cenno di saluto e lui rapidamente è arrivato a riva.
"Ciao, Cleo, sono Gloria!"
"Ciao cara amica - so benissimo chi sei, ti ho riconosciuta subito.
Sai, io ricordo tutto: a differenza degli umani che sono costretti a dimenticare le vite precedenti per poter vivere appieno quella presente, noi animali - o per lo meno alcuni di noi, quelli più evoluti e consapevoli - ricordiamo, e utilizziamo le nostre memorie al meglio.
Poi, se per qualche motivo non riusciamo a ricordare, andiamo a consultare l'Anima-Gruppo della nostra specie o di quella precedente, che contiene il ricordo di tutti gli avvenimenti e ci permette di vederli, come se fossero appena accaduti.
Se mi sarà permesso (e non sempre è possibile) te ne racconterò qualcuno.
Ma tu come stai? Ti vedo bene!"
"Mi sei mancato molto, ma me la sono cavata bene e ho fatto molte cose interessanti in questi mesi di tua assenza.
Mi sono anche successe delle cose curiose, come quella di pochi giorni fa, quando ho incontrato un gatto viola, con grandi occhi e un grande cuore di pelo più scuro sul petto, fermo in mezzo alla strada.
Mi sono fermata di fronte a lui e ci siamo guardati intensamente, mentre i passanti andavano e venivano senza notarci, quasi che fossimo invisibili.
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"Ma siamo invisibili" - mi risponde telepaticamente - "nel senso che questo nostro incontro ha creato un campo di energia che in qualche modo ci isola dagli sguardi comuni. E' un campo viola (in quel momento mi rendo conto che anche io sono vestita tutta di viola, cosa d'altra parte per me abbastanza frequente); lo vedi che anche il sole appare viola? Abbiamo formato un campo ultravioletto, che l'occhio umano comune non riesce a percepire, e che ci nasconde dagli sguardi indiscreti."
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Mi rendo conto che questo incontro non è casuale.
Come già ha fatto prima, mi legge nel pensiero.
"Certo che non è casuale" - afferma, sempre telepaticamente - "sono stato inviato da te, in questo incontro sincronico, per portarti un messaggio".
Un brivido mi percorre la schiena, un "brivido di infinito".
"Ti ascolto!"
"C'è un compito che ti viene affidato, un compito non facile, ma che è necessario affrontare: devi parlare del "lato oscuro", della sua fondamentale importanza in questa dimensione duale in cui voi umani siete immersi. Ma, attenta, non ne devi parlare in modo scolastico, lo devi fare attraverso delle "parabole", dei simboli.
Non ti preoccupare, verrai aiutata, ti verranno stimolate delle immagini, in qualche modo "canalizzerai" dei racconti che permetteranno a chi li leggerà di comprendere l'essenza profonda di questo discorso, che in effetti è la diatriba umana più antica, il più delle volte offuscata e distorta perché temuta, per le motivazioni che tu conosci bene e che è tuo compito far conoscere a chi sarà pronto ad affrontare le verità profonde della propria psiche."
Detto ciò il gatto viola mi saluta e gradualmente scompare, un po' come lo Stregatto di "Alice nel Paese delle Meraviglie".
Rimango lì per un po', leggermente stordita, in mezzo all'andirivieni della gente che non mi nota, poi piano piano mi avvio verso casa a "digerire" la notizia appresa e a predispormi mentalmente, emotivamente e spiritualmente alla funzione che mi è stata richiesta.
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"Molto bella la vicenda che ti è accaduta," - esclama Cleo - "bello e intenso questo compito che ti è stato dato e nel quale posso intervenire anche io in tuo aiuto.
E lo faccio subito, con un mio racconto."
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Un giorno un Angelo e un Diavolo si incontrarono su una strada di campagna che saliva dolcemente verso i monti che si vedevano in lontananza.
"Ciao, fratello." - si salutarono - "Dove stai andando?" si chiesero vicendevolmente.
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"Sto salendo verso quella montagna, ho un compito che mi aspetta lassù, non so ancora quale, ma mi verrà spiegato lungo il cammino." disse l'Angelo.
"Anche per me è la stessa cosa, anche io ho da svolgere un compito che ancora non conosco." - replicò il Diavolo - "Possiamo fare un pezzo di strada insieme, così ci facciamo compagnia."
E si avviarono, affiancati, da buoni compagni di viaggio.
Il sole in alto nel cielo vedeva questa scena e se la spassava un mondo, immaginando quello che sarebbe successo in seguito.
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A un certo punto della strada arrivarono a una piccola casa da cui uscivano delle voci umane. Presi dalla curiosità entrarono, ovviamente senza essere visti...
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...da un gruppo di persone che, sedute in cerchio, discutevano animatamente.
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Subito il Diavolo approfittò della situazione e si mise dietro alle spalle un po' dell'uno, un po' dell'altro per fomentare i contrasti, mentre l'Angelo osservava attentamente le dinamiche che stavano avvenendo e scrutava i cuori delle persone.
A un certo punto stavano per venire alle mani.
Allora l'Angelo entrò in azione, toccando con la sua energia i cuori di quelli meno aggressivi, e di lì espanse la sua luce di comprensione e di amore-tolleranza.
Uno di questi cominciò a parlare, ispirato, e le sue parole toccarono anche altri cuori: la disputa si calmò un poco, poi ancora di più, finché si spense del tutto, e qualcuno esclamò:
"Però quante cose abbiamo capito durante questa discussione accesa, quanto abbiamo allargato la nostra comprensione di noi stessi e della vita!"
L'Angelo e il Diavolo si guardarono soddisfatti del risultato della loro azione combinata, uscirono dalla casa, lasciando il gruppo - ignaro del loro intervento - in perfetta armonia e ripresero il loro cammino insieme, pronti per la prossima tappa.
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E Cleo continua il suo racconto:
Cammina, cammina, l'Angelo e il Diavolo si stavano avvicinando alla montagna, procedendo insieme da buoni fratelli e compagni di viaggio...
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...quando arrivarono a un fiume, che scendeva dalla zona dei monti.
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Procedettero sugli argini del fiume, finché incontrarono un mostro marino, che sembrava provenire da un'altra epoca.
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"Chi sei? Da dove vieni? Cosa ci fai qui?" chiesero i due.
"Provengo dall'oceano; ho attraversato il mare, sono giunto alla foce di questo fiume e sono risalito controcorrente (con una fatica!). Sono diretto al laghetto che c'è in cima al monte da dove inizia questo fiume, perché ho saputo che in quella zona si svolgerà un raduno-congresso di forze chiare e oscure per decidere la gestione della Terra in questo momento di passaggio."
"Bene, anche noi andiamo lì. Non sapevamo della riunione, ci hai dato un'informazione importante che a noi mancava, grazie. Possiamo procedere insieme."
E così fecero: i due, Angelo e demone, lungo gli argini e il mostro marino un po' nell'acqua e un po' anche lui sugli argini.
Così furono in tre a viaggiare insieme, in allegra compagnia.
A un certo punto ai due sorse spontaneo fare una domanda al mostro marino:
"Ma tu sei buono o cattivo?" (In pratica ognuno dei due era curioso di sapere se sarebbe stato un alleato o un avversario, nel caso sorgessero diatribe tra di loro).
"Bella domanda! In verità non lo so. A volte mi sento cattivo, quando divoro qualcuno, ma se ho fame o se per qualche motivo mi fa arrabbiare, non posso fare altrimenti. Ma in genere non faccio mai del male senza un valido motivo, per cui mi sento buono."
Così lo fecero camminare in mezzo a loro, come mediatore.
Incontrarono 3 grossi fiori canori che in qualche modo erano il loro specchio.
"Ci piacerebbe venire con voi, siamo molto curiosi di quello che succederà sul monte, ma ci è impossibile: se ci muoviamo di qua vuole dire che veniamo strappati dalle nostre radici e in breve tempo appassiamo.
Buon viaggio a voi.
Se tornerete per questa strada potrete raccontarci cosa sarà successo e che decisioni saranno state prese".
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Arrivarono alle falde della montagna, dove trovarono una sciamana intenta ad un rito propiziatorio.
La osservarono con attenzione.
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Quando ebbe completato il suo rito, la sciamana rivolse loro la parola:
"Che siate sorretti dalla saggezza dei piani alti, miei cari viaggiatori.
Il rito che ho appena compiuto è a favore del corretto compimento di quello che deve succedere, perché nel raduno possano avvenire le cose giuste, che nessuno prevarichi e che ognuno compia la sua funzione, nell'equilibrio sacro delle forze.
Che tutti, bianchi e neri, chiari e oscuri, possano essere guidati a svolgere nel modo migliore il loro compito cosmico!"
E ritornò nella sua meditazione, mentre i tre viandanti riprendevano il loro cammino, cominciando a salire lungo la china della montagna.
Dopo un po' che salivano, e la strada stava cominciando a diventare faticosa, in una radura assistettero a un evento particolare: un gruppo di uccelli si era riunito per un loro rito propiziatorio.
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Cantavano tutti insieme invocando lo Spirito della Montagna che sovrintendesse la riunione e che si adoperasse a farla "scorrere" giusta ed equilibrata.
I tre pellegrini stavano cominciando ad accusare la stanchezza della salita, e anche ad avere dei dubbi sul percorso che stavano facendo, quando da un albero scese di corsa una dolce scoiattolina che indicò loro la strada giusta e diede loro anche un po' di sprint, contagiandoli con la sua allegria e con il suo entusiasmo.
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In effetti tutti in quella zona sapevano del convegno imminente, ed erano consapevoli dell'importanza che questo avrebbe rivestito per i futuri passi dell'umanità e della Terra, e tutti come potevano cercavano di contribuire, per il massimo bene della loro specie e del Tutto.
Un volo di farfalle li accompagnò, li rallegrò, anche indicando loro il resto della strada da percorrere...
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...fino al laghetto quasi in cima alla montagna dove, nella radura laterale, di lì a poco si sarebbe tenuto il raduno.
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Arrivarono giusto in tempo, quando la riunione stava per cominciare.
Lo spiazzo di fianco al lago era gremito di esseri di ogni specie, confusi tra loro.
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"Ci stiamo avvicinando alla "Età dell'Oro", il "Satya Yuga", come lo hanno definito in oriente" - proclamò con voce solenne dall'alto di una roccia il presentatore della manifestazione - "E' necessario mettere a posto alcune cose, sia nella realtà oggettiva, ma soprattutto nel pensiero, che è quello che determina poi la realtà oggettiva...
La nuova sarà un'era in cui la dualità sarà meno accentuata rispetto a quella in cui l'umanità è vissuta durante questa che sta finendo, il "Kali Yuga" ("l'epoca oscura, caratterizzata da numerosi conflitti e da una diffusa ignoranza spirituale, che induce gli uomini a credere solo negli aspetti più superficiali e materiali della realtà", cit.).
Dobbiamo imparare a far coesistere gli opposti, che non sono nemici, ma avversari, e, in quanto tali, come succede nelle arti marziali orientali, sono quelli che creano l'opportunità, l'occasione di fortificarsi e di scoprire le proprie potenzialità, sia quelle interiori che quelle esteriori..."
Il presentatore tacque e lasciò il posto ad altri oratori.
Vi furono molti interventi, qualcuno si "scaldò" un poco, sia da una parte che dall'altra, ma alla fine l'assennatezza e la saggezza prevalsero: furono trovati degli accordi teorici e soprattutto dei programmi pratici di "riabilitazione generale" e quando, dopo diverse ore, la riunione ebbe termine, tutti se ne andarono soddisfatti sia dei risultati, ma soprattutto del nuovo compito che ognuno si era assunto nel programma di risanamento generale verso... la Nuova Terra.
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Bellissimo, caro Cleo, il racconto doppio che mi hai narrato. Sento veramente in te la saggezza di quello che sei stato fino a poco tempo fa e, a parte l'aspetto esteriore - che, devo dire, è ancora più bello di quello che avevi quando ti ho conosciuto - sento che non è cambiato niente tra di noi.
Allora adesso tocca a me.
Intanto mi sono resa conto che tutte le storie che ho raccontato in passato (scimmiottando un po' Esopo, Fedro e La Fontaine) avevano per soggetto animali, reali o immaginari. Sento che è arrivato il momento di mettere in gioco anche gli umani - da cui finora ho preso le distanze.
Nella Nuova Era saranno gli umani a doversi trasformare per poter "trasformare il mondo", così vediamo di contribuire, se pur minimamente, a questa trasformazione in atto, facendola "aiutare" dai miei personaggi a salire il "monte della consapevolezza" per raggiungere il "vertice della saggezza", il massimo possibile in questo momento.
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E per far questo, come insegnano tutti i saggi, partiamo dal basso, dagli "inferi" di noi stessi.
C'era una volta, molto, molto tempo fa (non importa sapere quando, né dove) un nobile giapponese, un samurai, che per motivi personali e sociali più che validi per la sua cultura aveva deciso di fare harakiri, un antico rituale suicida (ormai messo al bando e vietato).
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All'improvviso, quando già aveva messo la spada in posizione e si stava apprestando al gesto inconsulto, comparve, in un lampo di luce, la fatina-elfo Taniael:
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"Fermati dal fare questa azione orrenda: lo sai che il suicidio, per qualsiasi motivo lo si compia, è la cosa peggiore che un umano possa fare?
Pazienza se uno lo fa perché il suo corpo si sta disgregando, con sofferenze insopportabili: in questo caso anche se poi gli tocca di rimanere in sospeso nell'altra dimensione senza poter fare alcunché finché non sia arrivato il momento per il trapasso stabilito dalla sua anima, almeno non ha più la sofferenza fisica, e l'attesa risulta meno devastante.
Ma tu stai bene, non hai malattie o dolori, stai solo seguendo delle regole sociali che non hanno più senso.
Affronta a testa alta, chiedendo l'aiuto ai piani spirituali, le conseguenze delle azioni che ti hanno portato alla risoluzione del suicidio, che non è un atto onorevole, come tu credi, ma è semplicemente una fuga dalle responsabilità della vita!"
Il samurai rimase spiazzato - posò la spada rituale e, vergognandosi molto di sé stesso, si mise a piangere.
"Questa sì che è una cosa onorevole, mio caro, il coraggio di esprimere le tue emozioni! Il pianto ripulisce, lava via poco per volta il dolore lacerante che ti attanaglia, e ti libera."
Lo abbracciò teneramente, come una sorella. Era piccola, ma il suo cuore era grande e appassionato di amore per l'umanità e per il mondo intero, e il samurai lo percepiva e se ne nutriva.
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Tra le lacrime cominciò a raccontarle la sua storia, mentre lei lo ascoltava attentamente e gli accarezzava dolcemente il capo.
Quando ebbe raccontato tutto si sentì meglio. Si asciugò gli occhi. Si sciolse dall'abbraccio della fata-bambina, si alzò in piedi, raddrizzandosi in atteggiamento di dignità, e disse a Taniael che sarebbe andato a riparare gli errori fatti.
"Mi ci vuole umiltà per farlo!" si lamentò.
"Guarda che l'umiltà, unita alla dignità, è un atteggiamento che denota forza, centratura e amore!"
"Grazie, piccola, non ti dimenticherò mai. Ti sarò per sempre grato."
"Anche la gratitudine è una caratteristica delle persone forti e sagge." - rise Taniael - "Ci vedremo ancora. Un giorno verrò a trovarti per verificare la bella vita che avrai ricostruito nel frattempo. Addio!"
E scomparve, mentre il samurai si preparava ad affrontare il suo futuro, che avrebbe potuto essere nuovamente vitale e luminoso...
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Cleo riprende il suo racconto della volta scorsa da dove l'aveva interrotto:
Mentre scendeva dalla montagna con i suoi due compagni di viaggio con cui aveva fatto amicizia, sia durante il cammino, ma soprattutto, durante il raduno-congresso avvenuto il giorno precedente, in cui ognuno aveva cercato di dare il meglio di sé stesso a favore del riequilibrio generale, Jessy, il mostro marino, si mise a raccontare la propria storia.
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"Sono nato nell'oceano e lì sono vissuto finché sono diventato adulto e ho potuto essere indipendente e sicuro nei miei spostamenti, ma ho nella mia memoria un tempo precedente in cui volavo nel cielo. Il ricordo che portavo dentro di me è che volavo alto, molto alto, troppo alto, e un giorno mi sono spinto così in alto che il sole mi ha bruciato le ali e sono caduto nell'acqua sotto di me, e sono sprofondato, sempre più giù, sempre più giù.
Tutto si è fatto nero, ho perso conoscenza, non so per quanto tempo, fino a quando mi sono risvegliato in un'altra forma, e ho nuotato gioiosamente nell'acqua, come gioiosamente prima volavo nel cielo.
La mia mamma che mi seguiva nella mia crescita non ha mai saputo darmi una spiegazione per i ricordi che mi giravano dentro nella memoria.
Un giorno le chiesi se potevo volare, e lei, stupita, mi disse: "Assolutamente no, noi non abbiamo le ali per volare: possiamo solo nuotare e, occasionalmente, possiamo camminare sulla terra". E quando ho insistito nel dire che io sapevo volare, e che prima (ma prima di che?) volavo, mi ha guardato con commiserazione pensando che fossi un po' tocco con le mie strane fantasie. Allora non le ho più detto niente, ma il ricordo continuava a bruciarmi dentro, non capivo perché."
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All'Angelo venne un'idea:
"Quando arriviamo alla base della montagna possiamo andare a cercare la sciamana che abbiamo incontrato mentre faceva il suo rito. Magari lei è in grado di darti una spiegazione di questi strani ricordi che ti assillano."
Così fecero.
Cercarono la sciamana, che preparò un nuovo rito per la conoscenza.
A loro sembrava uguale a quello che aveva fatto per la Terra, ma lei spiegò che dipendeva dai "colori", dalle motivazioni e dalle richieste.
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Concluso il suo rito la sciamana si sedette in mezzo a loro e disse:
"Ho ricevuto le informazioni che avevo richiesto.
Nella vita precedente eri un cavallo alato:
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in realtà eri un cavallo a cui erano state donate le ali grazie all'intercessione di una fata.
Ma non hai saputo fare buon uso del privilegio che ti era stato concesso: sei montato in presunzione e ti sei creduto capace di fare cose per cui non eri pronto, e così hai causato il tuo disastro e la tua perdizione: hai volato troppo in alto e il sole ti ha bruciato le ali, facendoti precipitare nell'oceano dove sei scomparso.
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Però non hai fatto del male agli altri, solo a te stesso, per cui non hai creato un karma grave.
Hai solo fatto soffrire la fata che si era presa cura di te.
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Ma lei ti ha perdonato e ti ha benedetto, per cui non hai pendenze nei suoi riguardi.
Hai finito la tua vita nell'acqua e lì è ricominciata quella successiva, che ora ti "tiene dentro" con modalità nuove.
Hai usato male il dono del volo, così lo hai perduto; ma dato che non sei cattivo (anche se a volte ti senti tale, ma non è per quello che fai ora) ti sono state date delle nuove possibilità positive.
L'unico rimpianto è che in questa vita non puoi più volare, per cui non puoi più provare quell'ebbrezza sublime che ti dava il librarti nel cielo.
Puoi però esplorare i fondali marini con tutte le loro bellezze, puoi giocare con i delfini che, con la loro intelligenza, possono esserti amici, e questi sono doni.
Questa volta riconoscili e siine grato, usandoli bene!"
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Jessy aveva le lacrime agli occhi. Mentre la sciamana parlava, lui ricordava.
E la memoria gli bruciava dentro come un fuoco - ma questa volta era un fuoco sacro, un fuoco di purificazione.
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Abbassò la testa e disse: "Grazie, dolce aiutante, grazie di tutto cuore. Ora ho capito e mi comporterò di conseguenza".
Insieme ai due amici di percorso riprese la strada del ritorno e, giunti al fiume, dove ormai si poteva nuotare, li salutò calorosamente e si avviò, nell'acqua, verso il mare e verso la sua casa, l'oceano e le sue meraviglie nascoste.
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E anche i due amici, l'Angelo e il Demone, quando arrivarono al punto in cui si resero conto che i loro compiti e le loro strade dovevano separarsi, si salutarono affettuosamente, si augurarono buon lavoro, ognuno nel suo specifico, e si allontanarono, ognuno nella propria direzione...
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e GDJ (openclipart.org/detail/317554/signpost-at-the-crossroads)
...per portare nel mondo, attraverso il loro operato, il Nuovo Messaggio che avevano recepito ed accettato durante il Congresso in cima al Monte.
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"Mio caro Cleo, con questo tuo ultimo racconto mi hai fatto fare una svolta.
Non so se lo hai fatto di proposito o se è stata semplicemente una sincronicità, ma ti sei riagganciato alla mia storia personale e le hai dato una direzione imprevista: questo ha innescato in me una nuova visione, che assolutamente non avevo considerato.
Mi ha fatto riaffiorare ricordi antichi, mi ha fatto rivedere in un lampo la mia vita, dai 20 anni fino ad ora, e mi ha stimolato il desiderio di condividere questi ricordi, la sintesi che ne ho fatto e l'insegnamento che ne ho ricevuto nelle seguenti due "storie", delle quali quella che segue è la prima.
Essendo letteralmente fuggita da una situazione piuttosto "oscura"...
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e Almeidah (openclipart.org/detail/318249/landscape-11042019)
...mi trovavo in un momento di crisi esistenziale, dove nella mia testa giravano tante domande di cui non trovavo la risposta, e questo mi faceva sentire inquieta, insicura e preda di energie distorte.
Leggevo un sacco di libri, mi iscrivevo a corsi che però non mi soddisfacevano completamente: all'inizio sembrava tutto bello, tutto facile, ma dopo un po' i nodi venivano al pettine, e più volte me ne sono venuta via prima della metà del lavoro (senza neppure chiedere un po' di rimborso per i soldi che avevo investito!)
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Insomma, mi trovavo nella confusione più totale.
Poi a un certo punto la mia buona stella mi ha fatto incontrare il metodo giusto, che ha dato l'avvio al processo di realizzazione di ciò che nel profondo di me sentivo, ma che non riuscivo a far emergere: "Cominciamo a vedere cosa non va, senza nasconderci nulla, e proviamo a eliminarlo, un po' per volta con alcune 'tecniche di scaricamento', usando in parte la consapevolezza e in parte la volontà."
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In effetti, cominciando a fare "il vuoto", o per lo meno alleggerendo la pressione del negativo che mi opprimeva, potrei dire da sempre, ho cominciato a scoprire che dentro di me frullavano un sacco di belle idee, di bei progetti da realizzare, e anche tanta creatività da mettere in pratica.
Immagine condivisa da GDJ
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E più procedevo in questa direzione, più nuove "finestre" si aprivano dentro di me.
A volte erano illuminazioni improvvise.
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Altre volte piccole idee e progetti che germogliavano piano piano.
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...e altrettanto piano piano arrivavano alla fioritura (per alcune ci sono voluti anni di paziente attesa), ma alla fine la buona volontà, la costanza, l'impegno, e soprattutto l'Aiuto "dal Cielo", a cui mi sono sempre rivolta, hanno avuto la meglio sul caos iniziale, fino a portarmi a vivere, interiormente, in una dimensione... fra le nuvole... nel senso più positivo dell'accezione, in una dimensione... non so come definirla, se non con questa immagine...
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...nella quale spesso mi sembra di volare come una "farfalla in fiore"...
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(openclipart.org/detail/273127/butterfly-flower-colour)
...mentre l'Antico Amico Padre-Sole mi osserva con un ampio sorriso di soddisfazione (e anche con un po' di umorismo e di presa in giro!)
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(openclipart.org/detail/248264/Sunshine)
E, con molta autoironia, io ridevo e ora sorrido con Lui!
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A volte poi mi viene anche voglia di celebrare la vita con una danza di gioia!
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E ora, attraverso il gatto viola mi è stato dato il compito di parlare del "lato oscuro" che tanto bene ho conosciuto nel mio passato e con il quale mi sono dovuta confrontare più volte. E questa è la sintesi che ne ho ricavato.
Alla mia scrivania mi centro e mi ispiro:
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(openclipart.org/detail/205765/good-and-bad-forces-lady)
La prima cosa che mi viene da pensare è che nella dualità in cui viviamo noi umani le due polarità sono essenziali l'una all'altra per creare una dinamica che permetta il procedere della vita e della coscienza (senza la notte non c'è il giorno, e viceversa, senza il freddo non c'è il caldo, e così via...): la sfida è quella di accettare il lato "oscuro", il conflitto, vederlo, viverlo, "crescerci dentro" per poi andare oltre, al "terzo aspetto" al di là dei due opposti.
- Per esempio una delle cosiddette "negatività" in cui è immersa l'umanità (da sempre), è che veniamo manipolati, in molti modi (basta fare un coraggioso atto di osservazione e ce ne renderemo conto).
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La polarità opposta è la libertà individuale, il "libero arbitrio", la verità interiore a cui chiunque può avere accesso se solo impara ad avere il coraggio di "guardarsi dentro" a fondo, magari con un po' di aiuto di chi ha già ottenuto, almeno in parte, questa liberazione.
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- Un'altra negatività è il sentirsi succubi del giudizio degli altri...
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...senza prendere in considerazione il fatto che ognuno di noi è un essere a sé stante, unico, che ognuno porta in sé un frammento del divino da scoprire e da evidenziare, che ognuno ha una sua propria creatività: se è vero, come ci dicono le nostre "scritture", che siamo fatti a immagine e somiglianza di Dio, dato che la principale caratteristica di Dio è il fatto di essere il "Creatore", vuol dire che anche noi siamo dei creatori, piccoli o grandi, e che solo quando avremo scoperto e messo in atto la nostra particolare creatività potremo vivere appieno e in gioia.
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- Un altro aspetto ancora sono le emozioni, senza le quali saremmo dei robot, degli zombie.
Le emozioni (emo-agere, muovere il sangue) sono la nostra linfa, la nostra "acqua di vita". Ma quando sono troppo forti, quando non riusciamo a gestirle, possiamo venirne travolti.
Immagini condivise da oksmith (openclipart.org/detail/326203/shishi-odoshi
e openclipart.org/detail/313748/big-wave)
e da francesco_rollandin (openclipart.org/detail/26130/architetto-donna-casinista)
Come fare? E' molto semplice: possiamo creare degli "sfiatatoi" (un po' come quelli di una pentola a pressione) per non "scoppiare" e nello stesso tempo poter lasciar "cuocere" il nostro "cibo interiore", il nutrimento della nostra anima.
Ci sono molte "tecniche di scaricamento" a nostra disposizione per eliminare gli eccessi emotivi, le più semplici delle quali sono le forme artistiche spontanee (come il disegno creativo, il canto come emissione libera del suono, la danza...).
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Dobbiamo imparare a districarci dal "labirinto" della vita...
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...trovare il nostro centro e trasformare il cammino tortuoso in una spirale di emersione dei nostri contenuti interiori, del nostro programma individuale profondo...
Immagine condivisa da GDJ
(openclipart.org/detail/223354/synthetic-artificially-colored-and-flavored-ribbon-candy)
...passare dal sentirci "dei poveri diavoli"...
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...a dei "bei diavoletti giocosi e gioiosi".
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Questo significa riconoscere e affrontare il proprio "sé ombra", che è una parte vitale inalienabile di noi stessi.
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E trasformarlo in "ali per volare", all'inizio nel buio, che poi con il tempo e la pratica diverrà chiaro e luminoso, apportatore di informazioni vitali per il nostro procedere nella consapevolezza.
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Impareremo a gestire la nostra "bestia interiore", ad addomesticarla e ad usare la sua forza e il suo potere in modo consapevole ed evolutivo.
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E riusciremo ad averla come amica, come "compagna di giochi", e forse anche maestra...
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E finiremo con il renderci conto che senza quella "bestia" che tanto ci ha spaventato e infastidito non avremmo mai potuto fare i passi di crescita, di rafforzamento e di consapevolezza che ci avranno portati a "scalare la nostra montagna sacra" e a conquistare la vetta del nostro essere...
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...a conquistare una consapevolezza allargata e anche la nostra pace interiore...
Immagine condivisa da philx
(openclipart.org/detail/332221/doveminus)
...a poter gioiosamente "tenere in mano" il nostro mondo personale...
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...e forse anche quello globale, in un abbraccio di amore incondizionato totale.
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Il nostro cuore non lacrimerà più...
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Non saremo più costretti a elemosinare amore e comprensione - con il gatto (che rappresenta la sensibilità psichica, la percezione del non visibile) che ha l'aria di fastidio e di disapprovazione!
Immagine condivisa da j4p4n
(openclipart.org/detail/324461/old-witch-and-her-cat)
Mentre troveremo il nostro vero tesoro, il nostro perfetto equilibrio individuale...
Immagine condivisa da j4p4n
(openclipart.org/detail/282549/chakras-map)
...e la connessione con il Tutto, di cui possiamo essere una parte consapevole e collaborante...
Immagine condivisa da j4p4n
(openclipart.org/detail/346905/rainbow-mandala-remix)
...forse anche incontrando, poi, lungo il cammino, altri "frammenti divini consapevoli" e celebrando insieme la grande Vita che ci unisce tutti!
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Continua...