Delia

Scrittura creativa

Alcuni esempi

- Le parole sottolineate sono quelle che provengono dal brainstorming iniziale:

Nota bene:
- Tutti i "racconti" che seguono sono di pura fantasia: nessuna delle esperienze qui descritte è avvenuta nella realtà ordinaria, ma si è formata semplicemente attraverso l'immaginazione. Però, dato che in psicologia si afferma che un'esperienza fortemente immaginata viene registrata come reale dal nostro cervello,... tutte queste vicende me le sono profondamente godute, perchè in un certo senso le ho vissute veramente!

1a - Parole in ordine alfabetico

Avevo ben considerato che quando fossero tornati i soldati invasori avrebbero saccheggiato il villaggio.
Allora, aiutata dai vicini, ho nascosto in una grotta tutti i libri di saggezza perchè non corressero il rischio di essere bruciati e di andare perduti.
Ma poi i soldati non sono arrivati: a pochi chilometri dal villaggio sono stati fermati da un branco di lupi minacciosi, lupi nostri amici che, quando non trovavano sufficienti prede di caccia, venivano da noi, buoni buoni, a farsi dare qualcosa da mangiare.
Così quella volta, capendo che i soldati ci minacciavano, avevano fatto barriera, anche chiamando con i loro ululati branchi dai territori limitrofi.
I soldati sono stati presi di sorpresa da questa inattesa barriera animale, minacciosa e ululante, e hanno preferito non affrontarla, temendo di poter avere perdite tra di loro. Così hanno voltato le spalle e sono tornati sui loro passi.
Tutti i lupi, scodinzolando come cani, sono venuti da noi, che li abbiamo accarezzati, ringraziati, e abbiamo dato loro tutto il cibo che ci era rimasto.
Così, grazie all'intervento dei nostri amici animali, sia il villaggio che i libri sacri si sono salvati.
Dopo aver mangiato il cibo che avevamo dato loro i lupi se ne sono tornati nel loro territorio.
Nel frattempo si era fatto buio. Allora, raccogliendo tutta la legna che avevamo, abbiamo fatto un bel falò nella piazzetta centrale del villaggio.
Qualcuno si è messo a suonare la chitarra: allora tutti insieme abbiamo cantato e ballato, con la gioia dello scampato pericolo, ringraziando in cuore l'Anima-Lupo che era venuta in nostro soccorso.
Poi, stanchi e lieti, ci siamo ritirati ognuno nella propria capanna, chi da solo, chi con la sua famiglia, e siamo andati a dormire, per poterci alzare riposati e grati il giorno dopo e riprendere serenamente ognuno la propria attività, mentre sentivamo lontano qualche ululato di richiamo dei nostri lupi.

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1b - Parole inizianti con la stessa vocale: I

Immaginando improbabili isole irraggiungibili partimmo su una nave in disarmo alla volta del mare aperto. Ci colse una tempesta. Tutti si agitavano correndo qua e là, raccogliendo gli oggetti che cadevano per lo sballottamento che la nave subiva per la forza delle onde. Durò diverse ore.
La disperazione serpeggiava tra i passeggeri, che ormai temevano che presto la nave sarebbe affondata; ma dopo tanto spavento, alle prime luci dell'alba la tempesta gradatamente diminuì la sua veemenza, fino ad acquietarsi del tutto. La forza del vento si ridusse, fino a diventare una dolce brezza.
Facemmo il giro della nave per valutare i danni, che si rivelarono meno gravi di quanto avevamo temuto: qualche falla qua e là venne tamponata.
Sistemammo i motori su una velocità da crociera e proseguimmo tranquillamente su un mare ormai quasi calmo.
Navigammo tutta la mattina senza sapere in che direzione stavamo andando, poichè la bussola era fuori uso e il cielo era completamente coperto di nubi.
Ma nel nostro cuore era rimasta la speranza: qualcosa ci diceva che eravamo guidati da una forza invisibile e benevola, e che in realtà c'era un importante scopo recondito nel nostro viaggio: di fatti tutti, partendo all'avventura, avevamo sentito dentro una specie di "richiamo celeste".
Verso mezzogiorno qualcuno gridò: "Terra, Terra!"; qualcun altro prese il canocchiale e confermò che proprio davanti a noi, all'orizzonte, si profilava la sagoma di una piccola isola molto rigogliosa.
Mezz'ora dopo circa approdammo in una piccola baia, dove la nave si arenò sulla sabbia sottile. A semicerchio, oltre la spiaggia, una fila di palme da dattero con i frutti maturi.
Uno stormo di bianchi gabbiani salutò con grida festose il nostro arrivo.
Oltre le palme trovammo una folta vegetazione, tra cui molti alberi carichi di frutta: cocchi, banane, e altri che non conoscevamo, ma che avremmo testato per vederne la possibile commestibilità.
Avevamo trovato "l'isola che non c'è", un vero piccolo paradiso terrestre, con animali di vario tipo, su cui predominavano le scimmie.
Dopo esserci consultati a lungo decidemmo che saremmo rimasti su quell'isola meravigliosa per tutto il tempo necessario per rigenerarci, dopo di che avremmo valutato se tornare "a casa" in qualche modo o se fare dell'isola lussureggiante la nostra dimora.

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1bis a - Parole inizianti con la stessa consonante

Bastava bollire bene le radici che avevamo scavato nella terra arida: erano giorni che non mangiavamo niente, ci accontentavamo dell'acqua che sgorgava dalla roccia. Nessun albero da frutto, nessuna verdura che emergesse dal terreno; ma finalmente, cercando e cercando, qualcuno si era accorto che scavando si poteva trovare qualcosa.
Le radici erano amare, ma nutrienti, la legna secca per fare il fuoco non mancava, bastava andare in giro un po' e raccoglierla qua e là, l'acqua era abbondante, la pentola l'avevamo con noi.
Così finalmente, accontentandoci di quello che la natura arida del posto ci aveva donato, potemmo saziare la nostra fame e riprendere le forze per continuare il nostro cammino.

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Camminavamo con coraggio custodendo cuori consunti, quando all'improvviso ci si parò davanti un pericolo: un albero enorme era caduto di traverso sulla strada e non lo si poteva oltrepassare. Da un lato c'era un precipizio, dall'altro la montagna era molto scoscesa. Che fare? Chi chiamare in aiuto? Non c'era nessuno intorno. Allora cominciammo a cercare in giro rametti e foglie secche e le accatastammo in un punto sotto il tronco in cui potessero più facilmente prendere fuoco. Presi dalla borsa il quaderno nuovo che avrei dovuto usare per prendere appunti, strappai una decina di pagine, le arrotolai a mo' di torcia e, facendo molta attenzione le accendemmo una per volta per appiccare il fuoco all'albero. Non c'era pericolo di incendio perchè sia dall'una che dall'altra parte c'erano solo sassi, enormi sassi.
Non fu facile: i fogli non bastarono, dovetti sacrificare tutto il quaderno, ma alla fine l'albero prese fuoco. Retrocedemmo un po' e attendemmo che le fiamme bruciassero gran parte dell'albero; poi dovemmo attendere che l'incendio si spegnesse e che il gran calore passasse. Rimanemmo a osservare, affascinati, il processo di combustione, che durò diverso tempo, e prendemmo questo apparente inconveniente come un'occasione per far emergere le nostre capacità e risorse creative e, appena fu possibile, dandoci la mano e aiutandoci l'uno con l'altro, passammo oltre l'ostacolo dei resti bruciacchiati dell'albero e riprendemmo serenamente il nostro cammino.

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Leggere lucciole luminose lampeggiavano nelle notte scura. Era veramente uno spettacolo: ormai era molto rare vederle perchè la natura era molto inquinata e loro possono vivere sopo dove c'è aria pulita. Ma in quel posto ce n'erano moltissime. Rimanemmo per ore a guardare meravigliati e felici le loro piccole luci intermittenti.
Qualcuno prese una chitarra e cominciò a fare qualche accordo, qualcun altro intonò una nenia antica sugli accordi della chitarra; piano piano tutti si unirono, e ne venne fuori un canto dolce e melodioso che ci emozionò.
Nessuno voleva andare a dormire: l'incanto di quel momento ci aveva catturato, e rimanemmo lì finchè cominciò ad albeggiare e le piccole luci delle lucciole gradatamente si spensero e sparirono nella luce del giorno.
Fu un'esperienza indimenticabile!...

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1 bis b - Parole inizianti con la sequenza di vocali

Esilaranti incontri obsoleti unitari capitano di rado, ma sono momenti preziosi perchè toccano le nostre corde profonde e lacerano la monotonia frequente del nostro vivere. Come quando, attraversando un bosco, incontrai un gufo parlante.
"Dove vai? - mi chiese - Chi sei? Perchè sei qui?"
Glie lo spiegai, e poi gli chiesi: "Come mai parli?"

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"Come sarebbe a dire? Tutti parliamo, siete voi umani che non ci sentite. Se solo vi fermaste un attimo e tendeste l'orecchio interiore udreste cose che neppure vi immaginate! Per esempio vedi quella formica laggiù, con quella grande foglia sul dorso? Sta dicendo: "Uffa, sono stanca. Ma perchè mi tocca sempre portare i pezzi più grandi?" " E quel ragno ai bordi della sua ragnatela "Vieni, vieni, moscerino, che di te farò un boccone, che ho proprio fame!"
Tutti parliamo! Ogni essere ha qualcosa da dire!"
"E tu cosa mi dici?"
"Io sono qui da molti anni. Sono vecchio e saggio. Osservo tutto, registro tutto.
Ho grandi occhi per vedere. Mi piace collegare le cose. E mi piacerebbe avere qualcuno a cui raccontare quello che vedo."
"Bene, adesso ce l'hai. Verrò a trovarti ancora e ascolterò tutto quello che hai da raccontare.
Poi se sei d'accordo farò un libro, intitolato "Il gufo saggio".
Ti chiamerò Anacleto, come il gufo di Mago Merlino.
Il sottotitolo sarà: "Anacleto racconta". Ti piace l'idea?
"Mi piace molto. Allora ti aspetto presto, qui sotto questo albero. E ti racconterò le mie storie. Arrivederci."
"Ciao, Anacleto, arrivederci, mio nuovo caro amico"

L'Anacleto classico, ©1964 Walt Disney.

2 - Parole a piacere

Erano andati tutti insieme via, senza accorgersi che io non ero nel gruppo. Così mi sono ritrovata da sola nella casupola in cima alla montagna. Cosa fare?
Quando ho guardato fuori dalla finestrella li ho visti in fondo alla valle, troppo lontani per raggiungerli. ero sicura che a un certo punto si sarebbero accorti della mia mancanza, ma sarebbe stato troppo tardi per tornare indietro a prendermi.
Mi rassegnai: il cibo non mancava, c'erano molte conserve e scatole varie, e anche l'acqua scorreva limpida da una fonte subito fuori dalla casa.
L'unica cosa difficile era che avrei dovuto adattarmi alla solitudine, senza letture, video o musica (in quella zona non c'era neppure campo per i cellulari).
Allora andai nel prato davanti alla casa e mi misi ad osservare la piccola vita tra l'erba: ne rimasi affascinata. Seguivo i movimenti degli insetti e captavo la loro piccola energia e le loro interazioni. Non mi accorsi del tempo che passava, mi sembrava di essere diventata uno con la natura e le sue creature.
All'imbrunire rientrai in casa, mi preparai del cibo e andai a dormire.
Il mattino dopo appena cominciò ad albeggiare, portandomi dietro dei biscotti e dell'acqua, tornai nel prato, dove rimasi tutto il giorno, divertendomi a dividere il mio cibo con le piccole creature, fino a sera.
Verso il mezzogiorno del terzo giorno arrivò un gruppetto di coloro che mi avevano "abbandonato". Mi chiesero dove avevo la testa, e mi pregarono di prepararmi in fretta per tornare giù con loro.
Quasi mi dispiacque che fossero venuti a prendermi "così presto": quella esperienza così lontana dalla mia vita "normale" mi aveva riempito gli occhi, il cuore e l'anima e mi spiaceva troncarla. Ma tant'è, mica potevo rimanere sempre lì! Così salutai con il pensiero i miei piccoli nuovi amici, ringraziai la natura del luogo e allegramente, cantando, tutti insieme cominciammo a scendere per il pendìo, meta il turbinio della città.

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Chi rimaneva esterno a tutto non poteva comprendere la meraviglia di quello che stava succedendo. L'apparenza era terribile: una tormenta che sfiancava la montagna, sferzata da vento e pioggia battente, ed era difficile trovare l'apertura della grotta.
Ma chi "aveva occhi per vedere" scoprì l'angusto passaggio e con coraggio ci si infilò dentro. Qualcun altro lo seguì. All'inizio temevano di essersi messi in una trappola, ma cosa avevano da perdere? Fuori il pericolo era ancora maggiore, mentre qui almeno non ci si bagnava e faceva meno freddo.
Continuarono ad avanzare, facendosi forza l'un l'altro, finchè arrivarono a un punto dove il cunicolo si allargava, fino a sfociare in un'ampia grotta, sul cui fondo c'era un piccolo lago. Un po' di luce filtrava dal soffitto, e poterono ammirare uno spettacolo meraviglioso di stalattiti e stalagmiti che davano l'impressione di formare un tempio naturale.

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Restarono a osservarle a lungo, estasiati: poi qualcuno cominciò ad arrampicarsi su una stalattite fino a giungere al soffitto della caverna e avvisò che da lì si vedeva un passaggio verso l'esterno. Allora uno dopo l'altro tutti si arrampicarono, trovarono l'apertura ... e si trovarono all'esterno.
Erano passate diverse ore, la tormenta si era acquietata e il vento stava portando via le nuvole. Era quasi sera. Videro in fondo alla valle le luci di un villaggio e il fumo che usciva dai camini.
Tutti insieme, benedicendo la loro buona sorte, con attenzione cominciarono a discendere il pendìo per giungere al villaggio dove sicuramente li avrebbero accolti e rifocillati.

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3 - Da libro o giornale

Quando fu giunta appieno la notte mi preparai per andare a dormire.
Ma fu proprio allora che sentii bussare alla porta. Chi poteva essere a quell'ora? Certo non aspettavo nessuno.
Cautamente aprii uno spiraglio: era un bambino lacero, di circa 3 anni.
Piangendo mi disse che si era smarrito, che non trovava più i suoi genitori, li aveva persi nella folla che lo aveva quasi calpestato.
Era corso qua e là per cercarli, ma senza trovarli; alla fine, spossato e affamato, aveva bussato alla prima porta che aveva visto in cerca di aiuto.
Lo feci entrare. Gli feci lavare il viso e le mani sporche di terra (era caduto più volte), gli preparai una ciotola di latte caldo e glie la porsi, insieme a dei biscotti che avevo preparato io stessa.
Mangiò avidamente, poi crollò addormentato sul tavolo.
Lo adagiai sul divano accanto al tavolo, lo coprii con un plaid e telefonai alla polizia denunciando l'accaduto. Poi mi misi a sonnecchiare sulla poltrona di fianco al bambino, perchè non si sentisse solo se si fosse svegliato, in attesa che qualcuno mi telefonasse per venirlo a recuperare.
Tempo 15 minuti sentii nuovamente bussare alla porta: erano i genitori del bambino, che lo avevano cercato disperatamente, e che erano appena stati avvisati dalla polizia. Lo svegliarono, si abbracciarono, mi ringraziarono con tutte le parole che avevano, e tutti e tre se ne andarono sollevati e felici, tenendosi per mano.

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4 - Usando la susseguenza dei tasti del computer

Quando eravamo ritornati tutti uniti insieme ci sedemmo a tavola con i resti del cibo che avevamo portato in gita, e mentre mangiavamo allegramente e bevevamo un bicchiere di vino ricordammo, un po' per ciascuno, la bella giornata trascorsa: la fatica della salita, la conquista della cima, il pranzo al sacco divorato tutti seduti a terra mentre osservavamo il meraviglioso panorama che ci si parava davanti, la dolce marmotta che, un po' tentennante all'inizio, si era fatta coraggio e piano piano si era avvicinata a prendere il pezzo di pane che le porgevamo, i bellissimi fiori che non avevamo colto per rispettare la montagna...
C'era tra noi un'atmosfera di rara complicità che molto probabilmente presto avremmo dimenticato quando saremmo ritornati ognuno alla propria routine e al proprio "personaggio".

Immagine della marmotta condivisa da Firkin (openclipart.org/detail/280301/woodchuck-2)
Immagine dei fiori condivisa da melwe (openclipart.org/detail/19775/edelweiss)

* * *

Potrei andare avanti all'infinito (e probabilmente lo farò, nei miei momenti giusti), ma lascio a voi il divertimento di proseguire questo "gioco"...

Immagine condivisa da GDJ
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Aggiornamento di settembre-ottobre 2023

5-9-2023 - Parole in ordine alfabetico

1 - Brainstorming (estratto):
"Avevo bussato con decisione e fermezza gongolando il lato materiale non opprimente perché quando resiste solo tuonando una volta zonalmente [...]"

2 - Scrittura creativa dalla frase-seme:
Avevo bussato con decisione e fermezza... alla Porta del Tempo, ma nessuno dall'altra Parte mi aveva sentito né era venuto ad aprire. Quindi me ne stavo accasciata davanti alla porta chiusa, quando sul sentiero passò un pellegrino che mi chiese cosa stessi facendo lì.
"Ho bussato, ma nessuno risponde", mi lamentai.
"Ma guarda che non è lì che devi bussare, sono tutti accatastati dalla parte opposta. Devi seguire il muro, rasentandolo bene, toccandolo, finché scoprirai un passaggio segreto attraverso al quale potrai intrufolarti, nella dimensione che cerchi da tempo con tanta insistenza".
"Grazie, pellegrino, farò come tu dici".
Il pellegrino con il suo bastone, appunto da pellegrino, mi saluta gentilmente e prosegue per il suo cammino, nella sua ricerca, mentre io, rasentando il muro e toccandolo con la mano, gli giro attorno fino a quando trovo lo spiraglio. Allora mi intrufolo e... il resto alla prossima puntata... ora non so.

16-9-2023 - 11 lettere pescate a caso:
N O P A S A R A N T O

1 - Brainstorming (estratto):
"Nell'ottica privilegiata assurda sono arrivate rane asperse nuotanti troppo occupate. Nuovamente osservando più accidentati sistemi arbitrari rovistavo ancora nel tutto oggettivo [...]"

2 - Scrittura creativa dalla frase-seme:
Rovistavo ancora nel tutto oggettivo... cercando di non trascurare nessun particolare, quando di colpo un forte tuono scosse tutto il caseggiato e fece crollare il grande castello di carte che avevo costruito sul pavimento a rappresentare il tutto oggettivo che andavo cercando. Questo mi fece capire che quel tutto oggettivo non era poi così solido come avevo pensato. Cominciai a camminare nervosamente avanti e indietro e i miei passi cominciarono a creare un solco nel pavimento, sempre più profondo, sempre più profondo, finché alla fine mi ritrovai in cantina.
Ecco qui il tutto oggettivo che andavo cercando! Però ormai mi resi conto che questo era obsoleto, vecchio, non più funzionante. Allora uscii all'aperto, presi nelle mani una corda per saltare e saltando qua e là mi allontanai dallo spazio in cui mi trovavo all'inizio per andare a incontrare un tutto oggettivo più sicuro da un'altra parte.

27-9-2023 - Parole inizianti
con la sequenza di consonanti (tranne la H)

1 - Brainstorming (estratto):
"Bevendo cognac d'annata fluivano glup luminosi moraleggianti nonsò perché, quali riscontri solitari totalmente vivaci zebrati [...]"

2 - Scrittura creativa dalla frase-seme:
Fluivano glup luminosi che sembravano formare delle fontane luminescenti nel buio della notte. Tutti i passanti si fermavano per un po' a osservarli incantati, soprattutto i bambini, che cercavano di afferrarli. Ma i genitori prontamente li fermavano: "Non li toccare, bruciano: non vedi che sono incandescenti come fiammelle?"
Ma cosa sono poi in realtà? Messaggi provenienti da un'altra dimensione, sottile e giocosa, che stimolano la fantasia e la voglia di vivere, di ballare, di cantare. Non si possono arraffare, come molti vorrebbero, perché se cerchi di appropriartene toccandoli ti bruciano la mano e si spengono, spariscono. Bisogna solo guardarli e lasciarsene avvincere nella meraviglia che rappresentano lasciando che stimolino mente e cuore.

10-10-2023 - Parole in ordine alfabetico

1 - Brainstorming (estratto):
"Avvenivano baratti carnosi dragoni essenziali fluttuanti graziosamente in luoghi misteriosi nonostante opere pure qualsiasi, rotonde, studiate tutte unicamente verso zero [...]"

2 - Scrittura creativa dalla frase-seme:
Carnosi dragoni essenziali fluttuanti graziosamente in luoghi misteriosi... sembravano chiamarmi e indicarmi la strada nuova, i nuovi passi da fare. Osservavo estasiata la loro danza in cielo, le figure fantasmagoriche che formavano muovendosi qua e là e cercavo di capire i messaggi che i simboli che essi formavano mi stavano trasmettendo. Ma non solo i simboli grafici, soprattutto le emozioni che il loro volteggiare evocavano in me: leggerezza, pur essendo "carnosi", libertà, divertimento, amicizia, e soprattutto un lasciarsi andare agli input interiori.
Il terreno sotto di me era diventato fluido, qualsiasi pesantezza o vincolo erano spariti, e mi percepivo muovere graziosamente e leggermente sfiorando il suolo.
Certo, il mio incedere non era ancora nell' "alto dei cieli", come per i carnosi eppur leggerissimi dragoni fluttuanti, percepivo ancora in me una certa pesantezza che mi teneva quasi rasente al suolo, ma senza antichi vincoli o catene, pronta ad alleggerirmi ancora di più per riuscire a sollevarmi gradatamente, nel tentativo di raggiungere prima o poi i dragoni per poter entrare nella loro danza e farne parte, con gioia.

11-10-2023 - Venti lettere pescate a caso:
F F A S T O F L R A G M V E L L V M T E

1 - Brainstorming (estratto):
"Frasi fedifraghe ancora sognavano totalitari ordigni frondosi luminosi rapiti addirittura governati meglio villanamente, encomi laboriosi lussureggianti, vitalità mediocre troppo esterna. [...]"

2 - Scrittura creativa dalla frase-seme:
Vitalità mediocre troppo esterna... creava disagio nel procedere, creando barriere fedifraghe, frasi fedifraghe, azioni fedifraghe. Non si può procedere nel fedifrago, bisogna trovare la verità a qualunque costo, qualunque ne sia il prezzo. E come fare a trovare la verità in mezzo al caos dei vecchi orpelli?
Scavare, scavare, finché emerge un barlume che stimola, un clic di gioia che tocca la consapevolezza. Allora è bene aggrapparvisi e lasciarlo crescere, non facendosi invadere dal dubbio ma tenendo fermo e saldo il clic di luce e consapevolezza.
Lasciarlo crescere, dargli il tempo di crescere e di svelare uno per uno i suoi aspetti, le sue peculiarità, rimanendo in ascolto con fiducia e compassione... per arrivare alla comprensione che a un certo punto diventa certezza, che porta con sé forza e potere (su di sé).

17-10-2023 - Parole in ordine alfabetico

1 - Brainstorming (estratto):
"Antiche banche codarde divenivano esperte frontalmente governabili indistintamente loquaci mentre nuovi orizzonti primeggiavano quadri rosei solamente trovati una volta zincati [...]"

2 - Scrittura creativa dalla frase-seme:
Mentre nuovi orizzonti primeggiavano... il vecchio mondo faceva di tutto per oscurarli, perché le persone non si accorgessero che stavano nascendo nuove possibilità di una vita più sana e consapevole. Le persone venivano manipolate attraverso l'ombra della paura e dell'incertezza che impediva loro di vedere le capacità e le consapevolezze emergenti.
I più ci cascavano e vivevano nell'ansia sempre più profonda e travolgente, pestandosi l'uno con l'altro, sperando in questo modo di superare la melma in cui si trovavano e rischiavano di affogare.
Qualcuno però non si lasciò ingannare: al di là dell'oscurità volutamente indotta, con la coda dell'occhio aveva intravisto la luce del nuovo orizzonte, e ce la metteva tutta per non perdere questa visione, ma focalizzarla sempre di più, facendola diventare fissa e reale, cominciando a camminare nella sua direzione e avvicinandosi sempre di più ad essa, incurante delle ombre che incontrava sul cammino e che cercavano inutilmente di sbarrargli la strada.

Il testo è di Delia e viene distribuito con una licenza Creative Commons (creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/3.0/deed.it).