I trattamenti di Reiki vanno eseguiti in un luogo tranquillo, protetto, silenzioso, lontano dallo sguardo di curiosi e in genere di persone non coinvolte e consenzienti (va bene la stanza di ospedale, singola, con presenti parenti consapevoli di quello che sta succedendo); è bene che non siano presenti persone "avverse", perchè con i loro pensieri di critica e di dubbio potrebbero interferire con il libero scorrere dell'energia.
Per il 2o livello (trattamenti mentale e a distanza) basta una sedia, o anche il mettersi seduti per terra con la schiena dritta e con le gambe incrociate, o anche distese (in questo caso non incrociate).
Il primo livello richiede più attenzione: l'ideale è lavorare su un lettino da massaggi, in piedi o seduti su una sedia o uno sgabello, possibilmente a rotelle, per potersi spostare senza sforzo lungo il corpo del "paziente".
Si può anche lavorare per terra, su un "tatami" o su un tappeto spesso, ma per chi non è abituato è faticoso.
E' sconsigliato invece lavorare sul letto: il paziente dopo starà bene, ma l'operatore facilmente finirà con il mal di schiena! E inoltre quando si è scomodi non si può lavorare bene, e si rischia di creare un rallentamento se non addirittura un blocco allo scorrere dell'energia.
Va bene un tavolo da cucina o da pranzo sufficientemente lungo, che fa le veci del lettino; va anche molto bene un asse di legno di dimensioni sufficienti, appoggiato su due o più cavalletti, all'altezza giusta (verificare però che sia solido!).
Ricordiamoci sempre che il Reiki è una forma di meditazione, che coinvolge entrambe le persone, chi dà e chi riceve, per cui è importante che il luogo in cui avviene permetta il massimo comfort.
L'ambiente deve essere a una temperatura gradevole, sufficientemente caldo in inverno e ben areato in estate.
E' bene anche che la luce sia soffusa; va benissimo lavorare a lume di candela, ed eventualmente, se è gradito, bruciare un incenso prima e/o durante il trattamento.
E' piacevole avere una musica dolce di sottofondo. Si trovano in commercio diversi CD di musica studiata appositamente, con un leggero campanellino ogni 3 minuti per segnalare il cambio della posizione.
Un consiglio: se non la si conosce già, ascoltarla prima di fare il trattamento, perchè in realtà non tutte le musiche che si trovano sono gradevoli!
La prima cosa da fare quando si desidera eseguire un trattamento Reiki è la CENTRATURA: con le mani appoggiate al centro del petto, sul chakra del cuore, sovrapposte e incrociate, oppure allineate parallele orizzontali, si "richiama" l'Energia di Luce-Amore del Reiki, visualizzando un raggio o un fascio di Luce che dall'alto scende, penetra dolcemente attraverso la sommità del capo, inonda tutta la testa, scende alla gola, alla parte alta del torace e va a riempire il cuore; si continua a visualizzare la luce che scende e che colma il cuore, fino a straripare; dal cuore passa alle mani, che la ricevono e a loro volta si colmano della luce e dell'energia del Reiki; quando si sente che le mani sono "cariche", o semplicemente quando ci si sente pronti, si può iniziare il trattamento.
Durante questa fase di preparazione chi lo desidera può dire una preghiera, (secondo il proprio credo personale), strutturata o spontanea.
Le mani vanno tenute leggermente a coppa, con le dita unite, come se dovessero contenere un liquido o un fluido; vanno spostate dal cuore al punto di inizio trattamento, e poi da una posizione all'altra sempre una per volta, senza mai staccarle contemporaneamente dalla zona in cui sono, come se si "camminasse", senza salti, per non interrompere il flusso dell'energia.
Se per qualche motivo ci si deve staccare dalla persona (ad esempio quando questa si gira, oppure se deve andare in bagno), riportare momentaneamente le mani in centratura sul cuore (sempre una per volta), e poi riprendere il trattamento (sempre spostando una mano per volta)
Il trattamento "classico" prevede 20 posizioni di 3 minuti ciascuna (60 minuti in tutto), 10 per la parte anteriore del corpo e 10 per la parte posteriore. Si possono fare posizioni aggiuntive (ad esempio ginocchia, talloni, posizione spalla-mano, posizioni intermedie tra un punto e l'altro, e posizioni "di collegamento" tra zone diverse del corpo).
Lo schema di base non è vincolante: è utile per chi inizia e per chi ha bisogno di un "contenimento".
L'importante è seguire la regola "dall'alto in basso": a differenza dello Yoga, che prevede la "salita" dell'energia (kundalini) dal primo chakra verso il 7o, il Reiki propone la "discesa", dall'alto (anzi, dall' "altissimo"), al capo, e poi giù, fino ai piedi.
Quando si è fatta una certa esperienza e si è sufficientemente imparato a "sentire", ci si può creare uno schema personale, o meglio ancora uno schema personalizzato via via sulle esigenze di chi si sottopone al trattamento, fermandosi di più in una zona che si sente particolarmente "bisognosa" (vedi "sensazioni delle mani"), tornando indietro in una zona che "chiama", collegando due zone, ecc...
Le mani si appoggiano sul corpo, in un contatto dolce e discreto, mai invasivo; in alcuni casi (vedi le controindicazioni) è bene tenerle staccate, a una distanza di 10-20 centimetri.
Le mani sono, dopo il cuore, lo "strumento sacro" del Reiki, e bisogna prestare loro la massima attenzione.
E' possibile che non si senta nulla, non ha importanza, se il procedimento è svolto correttamente l'energia passa ugualmente, a nostra insaputa.
Spesso però le mani diventano delle "antenne": si può sentire calore (questa è la sensazione più consueta), oppure fresco, si può sentire pizzicare, bruciare, vibrare, a volte dolore, e queste sensazioni ci danno delle informazioni sulla zona che stiamo trattando e sulla persona.
Molto importante: non cerchiamo subito di interpretare quello che sentiamo, rimaniamo semplicemente in ascolto della sensazione, finchè prima o poi cominceremo a comprenderne il significato.
Comunicare alla persona trattata le sensazioni che si provano?
Qui non ci sono regole, è una cosa individuale, che dipende anche dal rapporto che abbiamo con lei.
Si suggerisce molta cautela, perchè la reazione potrebbe non essere quella che ci si aspetta: non sempre le persone vogliono sapere, potrebbero anche spaventarsi, e in questo modo si può mettere a repentaglio l'intero lavoro che si sta facendo.
Ci sono persone (e questo vale sia per chi dà Reiki che per chi lo riceve), che hanno forti capacità di visualizzazione; può succedere durante un trattamento che all'uno o all'altro vengano delle immagini, che possono essere dei messaggi.
Anche qui, come per le sensazioni delle mani, nessuna fretta a interpretare: rimanere con l'immagine, finchè sarà questa stessa a spiegarsi da sè.
Un grande insegnamento che ho ricevuto molti anni fa da un famoso psicosomatista è stato che i simboli (e le immagini delle visualizzazioni sono simboli) sono come un uovo: se lo si apre prematuramente si uccide la creatura che contiene, mentre se si sa aspettare e lo si "cova", lo si "tiene al caldo", al momento giusto la creatura uscirà da sè, rompendo il guscio dall'interno, e mostrando la sua forma.
N.B. - Le immagini che possono emergere da un trattamento possono anche essere procastinate: possono arrivare come flash nelle ore successive, oppure addirittura come sogni nella notte seguente.
Durante il trattamento Reiki in genere si sta in silenzio, se possibile con l'accompagnamento di una musica dolce, magari quelle composte appositamente, con il campanellino ogni 3 minuti per segnalare il cambio posizione.
Non si chiacchiera, si parla solamente se c'è una vera esigenza, limitandosi ad argomenti strettamente inerenti al trattamento, soprattutto se chi riceve ha sensazioni forti o particolari, che è bene esternare subito (anche perchè l'operatore in questo modo riceve segnali di come procedere, tipo fermarsi di più in un punto o andare oltre se c'è molto fastidio)
Il trattamento Reiki può essere fatto sempre e a chiunque voglia riceverlo - non va mai imposto, nè fatto di nascosto... esempio quando uno, che non lo desidera, dorme. Questo per quanto riguarda gli esseri umani adulti o bambini nella "età della ragione"; per quelli più piccoli, che non sono ancora in grado di esprimersi a parole, sarà l'adulto che li ha in carico a decidere per loro.
Ma vi assicuro (e questo vale sia per i bambini piccoli, sia per gli animali), che quando accettano il trattamento si fanno capire benissimo, così come si capisce quando lo rifiutano.
Bambini e animali sono estremamente ricettivi al trattamento Reiki; a seconda della loro dimensione e della loro età il trattamento sarà più breve nei tempi (1 o 2 minuti per posizione) e le posizioni saranno di meno; in genere per un neonato possono bastare 5-10 minuti.
- Non fare Reiki direttamente sul cuore quando c'è un pace-maker, si potrebbe interferire con il suo funzionamento.
- Mai toccare direttamente il corpo in caso di ustioni (è evidente!) e quando ci sono gravi infiammazioni cutanee: il Reiki può essere anche trasmesso a una distanza di 10-20 cm.; questo vale anche per le persone che per qualche motivo non sopportano il contatto fisico.
Non ci sono controindicazioni riguardo a donne in gravidanza, anzi, in questo modo si dà energia a due persone contemporaneamente!...
E' la regola base, inderogabile del Reiki, assoluta per il 2o livello, ma anche totalmente valida per il 1o: quando "diamo" Reiki a una persona non dobbiamo mai avere degli obiettivi precisi, se non che la persona entri in armonia con la parte divina, dentro e fuori di sè.
A volte la crisi è necessaria (vedi il "Trattato dei 7 Raggi" di Alice Baley, e di tutte le derivazioni che ne sono state fatte: il 4o Raggio è "Armonia attraverso il conflitto", questa è una delle "vie" di consapevolezza e di crescita interiore); a volte le cose hanno bisogno di "marcire" perchè il nuovo seme possa germogliare, per cui è possibile un momentaneo peggioramento (vedi la crisi di guarigione).
In questi casi si potrebbe pensare che il Reiki non faccia niente, e che anzi possa peggiorare la situazione.
E' bene avere fiducia, pazienza, e soprattutto ascolto profondo delle motivazioni degli eventi, noi non possiamo sapere a priori quale è il massimo bene di una persona (è difficile persino comprendere a fondo quale è il nostro!), quale è il suo "progetto cosmico", a quali prove la sua anima ha deciso di sottoporsi per fare dei passi evolutivi.
L'operatore Reiki deve avere contemporaneamente una grande dignità e una grande umiltà: grande DIGNITA' perchè quando "fa Reiki" è canale dell'Energia Divina, che passa attraverso di lui per andare alla persona trattata; grande UMILTA' perchè non dipende da lui il curare o guarire, è l'Energia Divina a fare questo, lui è solo un "canale".
Quando si fanno e si ricevono i trattamenti di Reiki è bene vestirsi in modo comodo, meglio con fibre naturali (lana, cotone, seta - l'ideale è per entrambi indossare una tuta da ginnastica di cotone), senza avere nulla che stringe; togliere scarpe, cinture, orologi, e tutti gli oggetti di metallo (tranne l'oro), che può "deviare" il flusso di energia.
Il Reiki passa attraverso anche a più strati di tessuto, e persino attraverso le ingessature.
Sia per il 1o che per il 2o livello, la regola sulla frequenza dei trattamenti è:
possibilmente 4 trattamenti 4 giorni di seguito (che è lo stesso che avviene per "consolidare" l'attivazione durante e dopo il corso).
C'è una motivazione precisa a questo, ed è il come si "muove" l'energia:
- il primo trattamento alza l'energia e prepara, "dissoda il terreno" per la trasformazione
- il secondo va a "pescare" in profondità e porta in superficie il problema da risolvere (per questo si consiglia di non fermarsi mai al secondo trattamento, ma arrivare almeno al terzo, per non rimanere con la "patata bollente")
- il terzo fa "risalire" l'energia
- il quarto la stabilizza.
Fare i 4 trattamenti consecutivi è come fare un "cambio totale di energia".
Si può poi continuare a 1 o 2 trattamenti alla settimana, magari arrivando a 10, ma non c'è limite massimo, se ne può fare quanti se ne vuole.
In casi estremamente gravi si consiglia 21 trattamenti per 21 giorni consecutivi.
Se non è possibile avere i 4 giorni consecutivi, si può fare 1 o 2 trattamenti alla settimana (distanziati di almeno 2 giorni, per non ricadere nel "ciclo energetico interrotto").
L'effetto del Reiki non è prevedibile: varia da persona a persona, si può osservare a volte già durante lo svolgersi dei trattamenti, a volte è "protratto", di giorni, settimane, e spesso anche mesi, perchè comunque l'energia "immessa" continua a "lavorare" nel tempo.
Normalmente il Reiki viene fatto da un singolo operatore su un singolo "ricevente", ma è possibile (e questo avviene soprattutto nella pratica durante il corso di 1o livello, sia perchè non ci sono abbastanza lettini, sia perchè così si impara più in fretta), che si lavori a due persone su una, e anche a tre su una.
E' bellissimo e molto intenso ricevere il trattamento a più mani, anche se dura meno tempo, perchè ci si suddivide le posizioni; ma in questo modo in genere si fanno delle posizioni supplementari che danno maggior completezza al trattamento stesso.
Si conclude il trattamento di 1o livello (la persona alla fine è sdraiata prona) con l' "accarezzamento dell'aura": una mano viene messa sulla schiena all'altezza delle reni (circa alla metà del corpo), e con l'altra si passa, lentamente, a circa 10-20 cm di distanza, da sopra la testa a sotto i piedi, toccando il "terreno" al di sotto dei piedi", su tre linee: lato, centro, altro lato; questa pratica serve a "scaricare a terra" le tensioni che sono emerse dal trattamento.
Attenzione a quale mano usare, per non "annodarsi": se si è alla sinistra del paziente prono, appoggiare la propria mano sinistra al centro del suo corpo, e passare sopra con la destra, dalla testa ai piedi; viceversa se si è sulla destra del paziente, destra ferma, sinistra che "accarezza".
Alla fine coprire la persona con un plaid, per non darle il senso di freddo e di abbandono (a meno che faccia molto caldo, in questo caso va bene un lenzuolino di cotone leggero), allontanarsi un poco, scuotere dolcemente le mani, o "stropicciarle" come a togliere qualcosa che è rimasto attaccato, e andare poi a passarle sotto l'acqua (fredda o calda, non importa).
Se ci si sente di farlo, si può rimanere seduti in silenzio accanto alla persona, in attesa che si "svegli" (in effeti succede spesso che le persone, a causa del grande rilassamento che il Reiki provoca, durante il trattamento si addormentino: va benissimo, l'Energia passa lo stesso, forse meglio perchè nel sonno si abbassano le barriere mentali), e si alzi, è un buon modo per comunicare con lei a livello sottile.
N.B. - può succedere che anche chi fa il trattamento abbia la sensazione a tratti di addormentarsi: in genere questa è una forma di abbassamento della coscienza di veglia e di "entrata" momentanea in "spazi altri" dove, senza rendersene conto si assorbono energia e informazioni subliminali e dove, essendo connessi all'energia Reiki, non esiste pericolo alcuno.
Nel Reiki è molto importante lo scambio energetico: il Reiki è Energia Universale, disponibile per chiunque, quindi non è lecito pagarla; quello che è giusto pagare è il tempo che l'operatore mette a disposizione del ricevente, ed eventualmente anche lo spazio, se questo ha dei costi (palestra, centro,...).
Caso per caso si valuta, anche secondo le possibilità di chi riceve, una cifra adeguata; se chi riceve non ha denaro, deve comunque contribuire in qualche modo, per esempio con il lavoro.
Nella mia carriera di Master ho fatto moltissimi trattamenti gratuiti, e ho dato molti livelli senza chiedere denaro; in cambio ho avuto chi veniva a farmi le pulizie, chi mi aiutava in giardino, chi mi ha regalato una vecchia fotocopiatrice ancora in funzione che mi ha fatto molto comodo, chi mi ha riparato un muro sgretolato, chi mi ha imbiancato una stanza, chi mi accompagnava in macchina (io non guido) a fare le commissioni... e in questo modo si sono rafforzate anche alcune relazioni interpersonali.
dal DIZIONARIO DEI SIMBOLI - Chevalier/Chebrant - ed. BUR - 1987:
...la TARTARUGA è l'immagine dell'Universo, e contribuisce alla sua stabilità... la sua corazza è rotonda al di sopra, come il Cielo, piatta al di sotto, come la Terra... In mezzo a due scudi, la Tartaruga è mediatrice fra Cielo e Terra, simbolo dell'Uomo Universale...
Per questa simbologia - oltre al fatto che qualche tempo fa ho fatto un sogno particolare su di essa, che mi ha portato a cercarne il significato simbolico - ho scelto la tartaruga come simbolo mio personale, e in particolare come simbolo del Reiki, e ho iniziato una piccola collezione di tartarughe in pietra dura, legno, e altri materiali.
Il testo di questa pagina è di Delia ed è distribuito attraverso una licenza Creative Commons (creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/3.0/deed.it).
Le foto delle tartarughe della collezione di Delia sono di Luca e sono distribuite attraverso una licenza Creative Commons (creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/3.0/deed.it).
La foto delle mani in posizione di trattamento Reiki sull'addome è di mtsofan (flickr.com/photos/mtsofan/5027728278).