Barbara

I miei racconti

Presentazione

Mi chiamo Barbara e nel 2019 ho aperto un centro olistico: io, da sempre razionale, ho praticamente rivoluzionato il mio modo di vivere la vita.

E così un giorno ho incontrato per caso Delia (un caso? Non credo...) e da questo incontro è nata successivamente l’idea di proporre un "appuntamento" quindicinale di un paio d’ore offerto gratuitamente a tutte le persone che sono interessate ad un "cambiamento d’anima". Durante questi incontri vengono trattati diversi argomenti e soprattutto, sotto l'esperta guida di Delia, vengono fatte meditazioni e visualizzazioni.

E' proprio durante queste visualizzazioni che mi è capitato un paio di volte di creare una favola... ho il piacere di condividerle e così eccole qua pubblicate sul sito!

Sono brevi e semplici e si possono raccontare ai bimbi ma, soprattutto, dimostrano quanto siamo in grado di creare nonostante la nostra vita frenetica e la nostra radicata razionalità ci imprigionano in una gabbia.

A voi la scelta di aprire questa gabbia e... volare!!!


Immagine condivisa da Gerd Altmann
(pixabay.com/it/users/geralt-9301).

1 - Da bruco a farfalla

Il bruco, camminando con le sue numerose zampette su una foglia, affamato comincia a mangiare, poi giorno dopo giorno comincia a crearsi, con un sottile filo di seta, un bozzolo che lo avvolge completamente.

Passano i giorni e il bruco, divenuto crisalide, rompe il bozzolo per uscire, le sue ali sono bagnate e appiccicate ma, a poco a poco si distendono, si asciugano e si aprono con i loro bellissimi colori, la farfalla è pronta per iniziare una nuova vita...

Già, penso io... ma quale vita? La farfalla vive per pochissimo tempo, circa un mese... tutto questo tempo chiusa nel bozzolo e poi una gran fatica per uscire per poi morire così presto?

E' qui che allora inizia la mia favola...

"La farfalla finalmente spicca il volo, e posandosi di fiore in fiore, incontra un principe farfalla che in realtà è un principe umano che grazie ad un incantesimo, ha voluto provare l'emozione di essere farfalla e di volare libero nel bosco.

Tra i due è subito amore, e felici danzano di fiore in fiore. Ma ahimè, il principe sa che la sua farfalla morirà a breve e così decide di chiedere alla Grande Madre, Dea del Creato, di esaudire questo suo desiderio: di far vivere per sempre la sua farfalla accanto a lui e, in cambio, rinuncerà per sempre a tornare umano nel suo castello.

La Grande Madre, commossa dall'immensità di questo amore e dalla grande rinuncia che il principe è disposto a fare per rimanere con la sua amata, acconsente ed esaudisce questo desiderio.

Finalmente il principe e la farfalla potranno volare insieme per anni e anni, felici e danzanti nel bosco...

La farfalla non seppe mai il sacrificio del suo amato altrimenti glielo avrebbe impedito, ed il principe, dal canto suo, non si pentì mai di questa scelta, una vita vissuta per amore e con amore vale più di mille principeschi palazzi...

(Visualizzazione del 15 dicembre 2022, "da Bruco a Farfalla")


Immagine condivisa da OpenClipart-Vectors
(pixabay.com/it/users/openclipart-vectors-30363).

2 - Una porta chiamata Amore

C'era una volta una fanciulla di nome Zoe che un bel giorno decise di fare una passeggiata nel bosco vicino alla casa dei suoi nonni ai quali era andata a fare visita.

Varcò il cancello che portava al bosco, e non appena si inoltrò nei verdi prati fioriti, tanti animaletti le corsero incontro per farle festa: c'erano gli uccellini, gli scoiattoli, i coniglietti, le papere, le ranocchie... tutti felici di poter giocare un poco con lei! Ma ecco che da un cespuglio saltò fuori una puzzola...

"Che carina!" esclamò Zoe, e subito la prese tra le mani. Gli altri animaletti inorriditi indietreggiarono. "Perché mai?" chiese Zoe.

"Perché puzza!" risposero in coro.

"Ma nooooo... non sapete che la puzzola emette il suo sgradevole odore solo se si sente minacciata, ma è dolcissima e vorrebbe tanto giocare con voi!". La puzzola a queste parole la guardò riconoscente con gli occhioni che le erano diventati a forma di cuoricino e così tutti insieme proseguirono a camminare nel prato saltellando felici.

Ad un certo punto ecco arrivare su un bellissimo cavallo bianco un giovane uomo. "Che bello" - pensò subito Zoe - "Sembra proprio un principe!"

Il ragazzo si avvicinò a Zoe, colpito dalla sua straordinaria bellezza; fece per scendere da cavallo quando notò la puzzola accovacciata tranquillamente sulla sua spalla.

"Perché tieni una puzzola sulla spalla? Non senti come puzza? Mandala via!", disse il giovane.

"E perché mai?" - rispose Zoe - "Non vedi come è carina? Se ti avvicini ti accorgerai di quanto è dolce e timida"

"Mai e poi mai!" - rispose secco il giovane - "Allontanala o non potrò avvicinarmi a te!"

"Mio caro principe" - rispose Zoe - "Allontanati tu che mi impedisci di passeggiare con i miei nuovi amici!"

Il giovane si allontanò infuriato e Zoe, insieme a tutti gli animaletti del bosco, continuarono a ridere a crepapelle finché il giovane non sparì dalla loro vista.

Eh sì, chi lo ha detto che l'amore di un principe sia il vero amore? Non vi è mai venuto in mente che può essere più grande l'amore di una puzzola?

Quando vi trovate davanti ad una porta chiamata Amore, non esitate, apritela gioiosamente, anche se non sapete chi troverete...

(Visualizzazione del 4 gennaio 2024, "L'amore: esplorazione"
dal libro "Crescere - Teoria e pratica della psicosintesi"
di Piero Ferrucci)


Immagine condivisa da Alan Frijns
(pixabay.com/it/users/alanfrijns-16705522).

3 - Le tre cittàNuovo

Un giorno una bambina stava passeggiando in un bellissimo prato; il sole brillava alto nel cielo e nemmeno una nuvola oscurava quella splendida giornata primaverile. Dopo aver corso e giocato e ruzzolato in tutto quel verde si stese all'ombra di un albero e lì si addormentò, ed il suo sogno ebbe inizio...

Arrivò una vecchietta con un cesto carico di margherite che, incuriosita dalla bambina serenamente addormentata, le si avvicinò; la bimba sentì una presenza accanto a lei e subito si svegliò:


Immagine condivisa da yamachem
(openclipart.org/detail/276578/daisies).

"Chi sei?" chiese la bimba.

"Sono la custode del prato, abito qui da tanto tempo."

"E non sei stanca di stare sempre nello stesso posto? Non vorresti andare via?"

"Sono vecchia e stanca, ma tu sei giovane e puoi decidere dove stare. Anzi, facciamo un gioco: io ora aprirò tre porte, dietro ogni porta ci sarà una città diversa, tu visitale tutte e tre e poi mi dirai dove ti piacerebbe vivere."

"Va bene, mi piace questo gioco!" rispose la bambina.

Si aprì la prima porta, la città del lavoro: una città frenetica, dove tutti lavoravano come dei piccoli robot, nessuno prestava attenzione all'altro perché non c'era tempo, e le persone e le case erano tutte uguali, senza personalità, senza emozioni.

La bambina se ne andò via, troppo triste la città del lavoro.

Si aprì la seconda porta, la città del gioco: una città allegra, spensierata, dove tutti pensavano solo a divertirsi, a ridere e scherzare. "Sarebbe bello vivere qui..." - pensò la bambina - "...ma a che cosa porta tutto questo gioco? A vivere una vita spensierata certamente, ma la spensieratezza non porta evoluzione, dove non c’è dolore non può esserci gioia, dove non c’è fatica non può esserci ricompensa..."

La bambina se ne andò via, troppo frivola la città del gioco.

Si aprì la terza porta, la città ideale: questa è la città che ti costruisci da sola, con i tuoi desideri, le tue aspettative, i tuoi sogni. La bambina si trovò quindi catapultata in un’altra dimensione, nella costellazione di Ofiuco, la tredicesima dello zodiaco e mai riconosciuta dal pianeta Terra. Qui gli abitanti sono caratterizzati da una grande saggezza, amanti della natura e degli animali, grandi studiosi proiettati verso una vita di luce ed equilibrio. Una donna Ofiuco si avvicinò alla bambina, un po' titubante per la diversità di questa strana città e le fece vedere su un monitor il pianeta Terra, così come lo vedevano loro, con gli occhi di una popolazione già evoluta.

La bambina non se ne andò via, la città ideale era la città in cui avrebbe voluto vivere.

Fu a questo punto che la bambina si svegliò e, stropicciandosi gli occhi, si rese conto di aver solo sognato. La vecchietta era sparita, così come erano sparite la città del lavoro, la città del gioco e la città ideale...

"Peccato..." - pensò la bambina - "...sembrava tutto vero ed invece è solo una fantasia, la città ideale non esiste..."

Si alzò per prendere il cammino verso casa e fu in quel momento che vide ai suoi piedi una margherita... forse la vecchina esisteva davvero? Forse le aveva lasciato un segno?

Se ne tornò felice verso casa... chissà... forse non era del tutto un sogno, forse la città ideale esiste davvero, basta volerla, basta credere che tutto può avere inizio dalla bellezza di una semplice margherita...

(Visualizzazione del 8 gennaio 2024, "Sintesi degli opposti"
dal libro "Crescere - Teoria e pratica della psicosintesi"
di Piero Ferrucci)


Immagine condivisa da Ana.
(openclipart.org/detail/219387/flower-daisy).

Il testo è di Barbara, ed è condiviso con una licenza
Creative Commons (creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/3.0/deed.it).