Ho incontrato il Canto Armonico nella seconda metà degli anni '70, attraverso il gruppo "Prima Materia", quando i suoi componenti sono venuti al Centro Età dell'Acquario di Milano a invitarci a una loro performance, presentando anche il loro LP "La Coda della Tigre" (che ho subito acquistato e che conservo ancora gelosamente!...)
Ho cominciato a sperimentare gli armonici che si formavano a volte durante i gruppi di libera espressione con la voce, sempre al Centro Età dell'Acquario, che in quegli anni frequentavo assiduamente, e di cui facevo parte.
Una decina di anni più tardi, insieme a Livia, mia sorella, ho partecipato al primo corso intensivo di Canto Armonico all'Istituto Lama Tzong Kapa di Pomaia, in Toscana, con un giovane e bravissimo insegnante svizzero, di cui non ricordo il nome, e con il quale ancora rimpiango di non aver mantenuto il contatto.
Ho avuto una esperienza molto intensa quando, anni più tardi, a Milano, al Centro Ghe Pel Ling di Buddhismo Mahayana, ho assistito ai canti dei monaci tibetani, che, per brevi attimi, mi hanno permesso di realizzare in prima persona la loro capacità di aprire spazi "altri" attraverso il loro incredibile suono vocale.
Ho partecipato in seguito a diversi corsi intensivi, con insegnanti di Torino, Milano e Roma, ed ora sto lavorando sulla voce insieme a un piccolo gruppo di amici, con obiettivo di sperimentare insieme il Canto Armonico, che sento in questo momento come la mia "Via" di espressione e di autorealizzazione.
Il canto armonico, detto anche canto difonico, diplofonie e triplofonie, ed in inglese overtone singing, è una tecnica di canto nella quale il cantante sfrutta le risonanze che si creano nel tratto vocale (che si trova tra le corde vocali e la bocca) per far risaltare gli armonici presenti nella voce. In questo modo una singola voce può produrre simultaneamente due o più suoni distinti. Questo utilizzo della voce, sebbene con differenti tecniche e stili, è presente in molte culture. Infatti, benché tipico di tradizioni come quella tibetana e mongola-tuvana, esso è riscontrabile anche in Sudafrica tra la tribù Xosa, in Rajastan e nelle popolazioni Inuit.1
Gli antichi, usavano il suono in rituali propiziatori per la fertilità, la nascita, il raccolto, la celebrazione della vita e della morte. Il suono evocava spiriti, entità, antenati e guariva il corpo dalle malattie. I popoli del passato avevano capito che il suono è una forza attiva fondamentale nell'universo, che ci influenza a più livelli, da quello fisico e mentale a quello emozionale e spirituale.
Gli armonici sono suoni risonanti multidimensionali che derivano da una singola nota: per ogni tono lungo o drone di una sola nota che sia suonato o "intonato" (da una voce, uno strumento o in natura), esistono simultaneamente al di sopra di questa singola nota un'intera serie di suoni "non intonati". Il suono evidente si chiama fondamentale, gli altri vengono definiti "armonici" o "overtones". Spingendo verso l'alto il suono o la voce parlata, si evidenziano gli armonici. Alcuni strumenti, come la cornamusa, la tampura, il didjeridoo, il singing bowl sono ricchissimi di armonici. I canti dei monaci tibetani, il canto Gregoriano, il canto armonico sono tutti esempi di uso degli overtones.2
Il canto degli armonici è molto antico, ma solo recentemente è "uscito allo scoperto". E' un canto arcaico e magico. Nella tradizione greca antica, e poi cristiana veniva chiamato "canto degli angeli" per l'essenziale purezza dei suoni armonici che si generavano, come nell'Alleluia del canto gregoriano. Già Pitagora aveva scoperto che la scala armonica è composta da suoni di frequenze multiple del suono fondamentale. Nel canto armonico avviene lo sdoppiarsi e il moltiplicarsi del suono in tutte le componenti più profonde ed eteriche: gli armonici.
...Il canto armonico è presente in molte pratiche sciamaniche, ed è una tecnica essenziale nei canti di guarigione dei popoli nativi d'America e degli sciamani tuvani e siberiani. Tra i "tenores" della Sardegna, in Georgia, in Africa, in India, nell'antico Egitto, un po' ovunque vi era l'utilizzo del canto, della voce, con armonici più o meno presenti o marcati.3
Attraverso il canto prolungato delle vocali e grazie a un particolare uso della lingua è possibile cantare contemporaneamente alla nota di base, detta tonica o fondamentale, delle note secondarie "fuori tono", più acute, chiamate armonici o ipertoni. Questo modo di cantare è disponibile a tutti, anche a chi si ritiene "stonato". I suoni prodotti, via via più sottili, fanno da caricamento della corteccia cerebrale, attivano la coscienza corporea e tutto il sistema nervoso. Il suono armonico produce una trasformazione graduale della persona, armonizzando i centri sottili (chakra). ...Si comincia con l'imparare ad ascoltare e ad ascoltarsi entrando gradatamente nell’energia sonora.3
Gli overtones ripuliscono i piani mentali ed emozionali, consentendo così un più ampio accesso al piano spirituale. Ogni suono naturale ha in sè degli overtones, il farli risuonare è solo questione di creare le condizioni giuste nel proprio corpo.
I monaci tibetani e i mongoli xoomi ne fanno uno strumento di elevazione spirituale, che trascende il significato emozionale ed estetico. Secondo i lama tibetani, la loro musica è destinata a portare uno stato di coscienza diverso da quello dei nostri sentimenti immediati e contingenti, per farci giungere mano a mano alla percezione della vibrazione primordiale e universale.
Gli effetti che questi suoni generano nel nostro profondo possono essere utilizzati per il nostro riequilibrio psichico, energetico e fisico, o per l'approfondimento della nostra capacità di ascolto, in modo che la nostra voce parlata può diventare più ricca e piena.2
La vocalizzazione armonica, da sempre usata come potente mezzo di cura e meditazione, migliora la capacità di percepire i suoni e aiuta a difendersi dall'inquinamento sonoro. Si è constatato che funziona da massaggio psichico: provoca uno stato di profondo rilassamento, di centratura su se stessi e di rigenerazione fisica e psichica. E' un mantra senza parole.4
Fino a tempi recenti, la conoscenza della creazione degli armonici vocali è rimasta esclusivamente custodita dal mistero esoterico delle tradizioni e non era permesso al non iniziato di accedere a questo incredibile aspetto del suono.
Negli ultimi decenni tutto questo è cambiato. I monaci tibetani di Gyume e Gyuto hanno fatto esibizioni pubbliche in tutto il mondo. Le registrazioni dei coristi hoomi della Mongolia sono in commercio. In Occidente, musicisti, studiosi di meditazione e terapeuti del suono come David Hykes, Jill Purce e Michael Vetter stanno portando alla luce le virtù degli armonici.
Questa potente e mistica capacità di creare gli armonici permette di emettere due o più note contemporaneamente. E' uno dei fenomeni sonori più straordinari. Creare armonici vocali è un'avanzata forma di trasformazione e guarigione personale quando si è in grado di produrre i suoni da sé.
Una volta raggiunta una capacità anche rudimentale di intonare armonici, il modo di ascoltare e di emettere suoni si modifica per sempre. Rende possibile l'apertura dello spettro sonoro che risuona e riverbera nell'intero universo la scienza degli armonici.5
Io credo proprio di si: lo stiamo provando all'interno del gruppo di Danza Libera, con discreti risultati; anche chi all'inizio era in forte dubbio a causa del fatto che si riteneva completamente stonato ha potuto verificare che chiunque può emettere armonici e in genere quando ci si lascia ognuno, a modo suo, sta meglio di quando era arrivato.
Note:
#1 - Fonte: it.wikipedia.org/wiki/Canto_armonico (al 4 giugno 2013)
#2 - Fonte: lorenzopierobon.com/musicoterapia/vocal-harmonics
#3 - Fonte: papimoreno.com/cantoarmonico.html
#4 - Fonte: incantoarmonico.it/main.php?id=chisiamo
#5 - Tratto da: "Il potere di guarigione dei suoni" di Jonathan Goldman, edizioni Il punto d’incontro
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